Rose McGowan, che presto vedremo in Grindhouse, l'attesissimo double feature diretto da Quentin Tarantino e Robert Rodriguez, vestirà i panni di Susan Cabot in Black Oasis, una biopic dedicata all'attrice americana tragicamente scomparsa nell'86.
Il film, che è ispirato ad un articolo scritto da John H. Richardson apparso sul magazine Premiere, sarà diretto da Stephan Elliott che inizierà le riprese il prossimo autunno.
Nata nel 1927 a Boston, la Cabot trascorse l'infanzia in otto istituti diversi, e poi si trasferì a New York, dove trovò lavoro come illustratrice, ed allo stesso tempo inizuiò a muovere i primi passi nel mondo dello spettacolo cantando e recitando in teatro. Nel 1947 l'attrice fece il suo debutto nel mondo del cinema con un piccolo ruolo nel film Il bacio della morte e poi successivamente lavorò in diverse produzioni televisive che le permisero di farsi notare da un talent scout che la segnalò alla Columbia.
Dopo aver firmato un contratto in esclusiva con la Universal, per la quale lavorava soprattutto in western di serie b, l'attrice decise di annullare il contratto e far ritorno a New York, doe riprese la sua carriera teatrale. In seguito fu convinta a far parte del cast di qualche film, tra cui La donna vespa, che fu l'ultimo da lei interpretato nel 1960.
Nel '59 l'attrice ebbe una relazione con Re Hussein di Giordania e in seguito si sposò due volte, per poi divorziare. Nel 1986 mentre l'attrice si trovava nella sua casa di Encino, in California, suo figlio Timothy Scott Thomas - che era affetto da nanismo e gravi disturbi mentali - uccise l'attrice con una sbarra di metallo usata per il body building.