La lettera scritta da Alain Delon al capezzale di Romy Schneider è la struggente testimonianza della passione esistente tra il divo francese e l'attrice viennese. Una vera dichiarazione che l'attore scrisse il giorno della morte della Schneider.
"Ti guardo dormire. Sono accanto a te, mia Puppelé, Bambolina. E penso che sei bella, e che forse non lo sei mai stata così tanto. Per la prima volta nella mia vita e nella tua ti vedo serena, in pace. Come sei calma, come sei bella. Sembra che una mano abbia dolcemente cancellato dal tuo viso tutte le angosce. Ti guardo dormire. Penso a te, a me, a noi. ". Così inizia l'unica lettera d'amore scritta da Alain Delon nella sua vita, era il 29 maggio 1982, giorno in cui il cuore di Romy Schneider cessò di battere, stanco di soffrire. La morte di Romi Schneider, un anno dopo la tragica morte di suo figlio David, fu inizialmente attribuita ad un gesto disperato. In seguito fu chiarito che l'attrice aveva il cuore affaticato a causa degli interventi chirurgici subiti qualche tempo prima, e anche dal consumo eccessivo di alcol e farmaci.
La lettera, intitolata 'Farewell My Puppelé' ('Addio, bambolina mia'), fu pubblicata sulla rivista francese 'Paris-match' ed esprime anche il rammarico dell'attore per non essere riuscito ad aiutare la sua amica. In quel momento infatti si pensava che la Schneider si fosse suicidata, fu solo con l'autopsia che si stabilì che Romy era morta per un infarto: "Di che cosa sono colpevole? Ci si pone una domanda simile davanti una donna che si è amata e che si ama ancora".
Nella lettera Alain Delon ricorda il loro primo incontro, era il 1958 e i due divi dovevano girare insieme il film L'amante pura: "Arrivavi da Vienna e ti aspettavo all'aeroporto di Parigi con un mazzo di fiori che non sapevo come tenere. Mi sono perdutamente innamorato di te. E tu ti sei innamorata di me. Mio Dio, come eravamo giovani, e come siamo stati felici. Poi la nostra vita, che non riguarda nessuno se non noi, ci ha separati. Mia Puppelé, ti guardo ancora e ancora. Voglio divorarti di sguardi. Riposati. Sono qui, vicino. Ho imparato un po' di tedesco, grazie a te. Ich liebe dich. Ti amo. Ti amo, mia Puppelé.".
Nella parte finale della lettera Alain fa una promessa che manterrà: "Ti dico addio, il più lungo degli addii. Non verrò in chiesa né al cimitero. Verrò a trovarti il giorno dopo, e noi saremo soli". Delon infatti non presenziò al funerale della sua Romy ma il giorno dopo rimase da solo per ore davanti alla sua tomba a Boissy-sans-Avoir. Poco dopo l'attore si fece portatore di un'iniziativa per far trasferire la salma del figlio David nella tomba della madre.
L'amore e il ricordo per la Schneider non è mai finito: Alain Delon pochi giorni prima dell'ottantesimo anniversario della nascita di Romy Schneider si presentò alla redazione de Le Figaro per far pubblicare un ricordo della sua Romy: "Rosemary Albach-Retty, detta Romy Schneider avrebbe 80 anni oggi, domenica 23 settembre. Chi l'ha amata e l'ama ancora le rivolga un pensiero. Grazie, Alain Delon".