Roma arriverà nei cinema italiani dal 3 al 5 dicembre e, in questi giorni, Alfonso Cuarón ha commentato negativamente il ridotto numero di sale in cui il suo nuovo film è stato distribuito in Messico, la sua patria e nazione in cui è ambientata la storia portata sul grande schermo.
Il regista ha spiegato su Twitter: "Vorrei più proiezioni in Messico, abbiamo tutte le sale che siamo riusciti a ottenere e, tristemente, sono 40. Per mettere la situazione in prospettiva, in Polonia sarà proiettato in 57 sale e in Corea del Sud in 50. Roma è disponibile in tutte le sale che vogliono proiettarlo".
La situazione, come ha sottolineato il filmmaker, non è però collegata a un'eventuale richiesta di proiettare il lungometraggio in 4K e Atmos, come ha confermato lo stesso autore dell'opera che ha conquistato il Leone d'Oro alla Mostra del Cinema di Venezia.
Roma ha debuttato nelle sale messicane mercoledì 21 novembre, ma non in quelle della catena Cinepolis che ha tra le sue richieste che un film rimanga nei cinema 90 giorni prima di essere disponibile online o sulle piattaforme di video on demand. La richiesta obbligherebbe però Netflix a rendere disponibile il titolo in Messico nel mese di febbraio. Cinepolis ha comunque espresso il suo interessamento e sottolineato che il 50% dei guadagni sarebbe devoluto alle organizzazioni che si occupano di sostenere chi si trova in difficoltà economiche e deve affrontare cause legali relative ai lavori domestici.
La catena Cinemax si trova nella stessa situazione, non potendo inserire il film nella propria programmazione a causa delle tempistiche.
Roma, ispirato alle esperienze personali vissute dal regista, segue le vicende di Cleo (Yalitza Aparicio), una giovane collaboratrice domestica di una famiglia della classe media che vive nel quartiere di Roma a Città del Messico.
Con un'artistica lettera d'amore alle donne che lo hanno cresciuto, Cuarón attinge alla propria infanzia per creare un vivido ed emozionante ritratto di conflitto domestico e gerarchia sociale nel pieno delle turbolenze politiche degli anni '70.
Roma segna il ritorno del filmmaker dietro la macchina da presa dopo il successo di Gravity, distribuito nelle sale nel 2013.