Il controverso regista e fotografo statunitense Larry Clark torna in Italia, dieci anni dopo Ken Park, con il suo ultimo film Marfa Girl, selezionato per il Concorso Internazionale del VII Film Festival di Roma. Un film che indaga ancora una volta il tema degli adolescenti, solitudine, sesso, droga, rock and roll, confini esistenziali e geografici. Il regista sarà accompagnato a Roma dal protagonista del film, il giovanissimo esordiente Adam Mediano, nato a distanza di un giorno, nel marzo 1996, da Mercedes Maxwell, protagonista femminile. Il film vanta anche la collaborazione del montatore Affonso Gonçalves, già collaboratore di Todd Haynes per la miniserie tv Mildred Pierce.
Al centro del film il teenager Adam, per metà bianco e per metà ispanico, che vive a Marfa (nel deserto del Texas occidentale) insieme alla madre Mary e conteso dalla giovane vicina Donna, determinata a sedurlo, e da una giovane sconosciuta che vorrebbe impartirgli una vera educazione sessuale. La relazione di Adam con la coetanea Inez si snoda nel tessuto umano multirazziale dell'America profonda e nel paesaggio estremo offerto dal deserto che circonda Marfa, una cittadina di 1.800 abitanti a 100 km dal confine col Messico, resa celebre dalla comunità artistica che si è formata negli anni intorno alla figura e le opere dello scultore americano Donald Judd, che per primo vi si trasferì negli anni '70. A Marfa sono stati girati vari film, tra cui il celebre Il Gigante, film diretto nel 1956 da George Stevens ed interpretato da Elizabeth Taylor, Rock Hudson e James Dean, nonché, in parte, Il petroliere di Paul Thomas Anderson con Daniel Day-Lewis e Non è un paese per vecchi dei fratelli Coen.
Marfa Girl è un film sulla solitudine, vita interiore delle persone e sulle ragioni per le quali la gente diventa ciò che è. Il film ha un'anima cattolica in quanto la fine è un nuovo inizio, tutti i peccati sono lavati via e la vita prosegue così come ogni nuovo giorno porta nuova vita. Larry Clark è uno dei più importanti fotografi ed artisti statunitensi. Il suo sconvolgente esordio letterario, Tulsa (1971) è stato di ispirazione per generazioni di fotografi e registi. I suoi film, da Kids (1995) a Bully (2001) e Ken Park (2002), hanno determinato la
sua reputazione di regista controverso. Il Museo d'arte Moderna di Parigi
gli ha dedicato una personale fotografica nel 2010. Riguardo alle sue opere, Clark dichiara: "Non cerco di essere controverso a tutti i costi, cerco solamente di essere onesto e dire la verità sulla vita. Provenendo dal mondo dell'arte, non ho mai pensato che esistessero cose da non fare o da non mostrare. Ritengo che i film hollywoodiani sottovalutino pesantemente il pubblico. Sono stato un artista puro per molti, molti anni. Non mi interessa fare film per soldi. Mi interessa fare un lavoro che mi soddisfi, mostrare la vita delle persone che non viene mostrata. Se vedessi una cosa simile in giro, non farei i film che faccio".