La frustrazione di Doug Liman nei confronti del suo Road House non ha fine. Dopo la delusione derivata dalla scelta di Amazon di far uscire direttamente in streaming la pellicola desitinata ai cinema, è arrivato un grandissimo successo a cui però non è seguito un pari riconoscimento economico. Liman si è lamentato apertamente dei mancati introiti con IndieWire tornando a puntare il dito contro Amazon.
"Prima di tutto, non ho problemi con lo streaming", ha detto Liman. "Abbiamo bisogno di film in streaming perché abbiamo bisogno che gli sceneggiatori lavorino, che i registi lavorino e che gli attori lavorino, quindi non tutti i film dovrebbero essere al cinema. Sono un grande sostenitore delle serie TV, dei film in streaming, dei film al cinema, dovremmo avere tutto".
Il regista è entrato poi nel vivo della querelle con Amazon: "Il mio problema con Road House è che abbiamo fatto il film per MCM pensando alle sale cinematografiche, ognuno è stato pagato come per un film rivolto al cinema. Poi Amazon ha cambiato idea e nessuno ha avuto la compensazione. Dimenticatevi gli effetti sull'industria. 50 milioni di persone hanno visto Road House, ma io non ho avuto un centesimo, Jake Gyllenhaal non ha avuto un centesimo, il produttore Joel Silver non ha avuto un centesimo. Questo è sbagliato."
Un successo, ma per chi?
Amazon ha riferito all'inizio di aprile che Road House ha attirato 50 milioni di spettatori in tutto il mondo nei primi due fine settimana di disponibilità su Prime Video. Questi numeri lo hanno reso il "film prodotto dallo streamer più visto di sempre a livello mondiale". Tuttavia, Liman afferma di non aver mai visto un centesimo di guadagno dai numeri dello streaming del film.
Il duro del Road House: chi vince tra Patrick Swayze e Jake Gyllenhaal?
Potete leggere la nostra recensione di Road House. In un primo tempo Doug Liman aveva annunciato il boicottaggio della premiere mondiale al SXSW per via dell'uscita in streaming. Variety ha rivelato che, secondo Prime Video_, il film era sempre stato pensato unicamente per lo streaming. Fonti vicine alla produzione riferiscono che a Doug Liman, Gyllenhaal e il produttore Joel Silver era stata data una scelta: fare il film con 60 milioni e uscire nelle sale o farlo con 85 milioni rivolto unicamente allo streaming. Il trio avrebbe optato per la seconda opzione, anche se non sono chiari i termini dell'accordo in fatto di compensazione del salario di cui il regista adesso si è lamentato.