Ritorno al futuro è un'icona degli anni '80 e in quanto tale, oggi, intoccabile. Mentre era ancora in lavorazione, però, qualcuno aveva pensato a un finale alternativo per il film che avrebbe cambiato per sempre le sorti dei suoi protagonisti, Michael J. Fox e Christopher Lloyd.
A svelare il retroscena, prima che i contenuti extra dei vari cofanetti celebrativi e lo storyboard originale, era stato Jon Cryer, uno degli attori provinati, nel 1984, per il ruolo di Marty McFly. A suo dire infatti il copione che gli era stato consegnato per studiare la parte conteneva un'idea per il ritorno al futuro ben diversa da quel fulmine entrato ormai nella leggenda.
La macchina usata da Doc - che non era neppure una DeLorean nei piani iniziali - avrebbe avuto bisogno di energia atomica per viaggiare nel tempo, oltre che, stranamente, di Coca-Cola.
Marty si sarebbe dovuto quindi introdurre in una centrale nucleare per poter riavviare la vettura. Oppure, come in effetti il copione prevedeva, in una tipica casa americana traboccante di bottiglie di Coca-Cola. Preso dal panico, però, il protagonista si sarebbe poi dovuto rintanare in un frigorifero per sfuggire all'esplosione che l'avrebbe riportato a casa, nel futuro.
Non si sa di chi sia stata in effetti l'idea, ma a quanto pare la produzione decise di scartarla perchè troppo lunga e costosa da realizzare. Cosa che ha in realtà portato un'immensa fortuna a Ritorno al futuro: oggi possiamo infatti dire che questo finale alternativo non sarebbe piaciuto a nessuno. Il motivo? Molti ricorderanno una delle scene iniziali di Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo, diretto nel 2008 da Steven Spielberg (che nel 1985 era stato produttore di Ritorno al futuro): Indiana Jones, per sfuggire a un'esplosione, si rifugia in un frigorifero imbottito di piombo, che riesce a scaraventarlo, illeso, a migliaia di chilometri di distanza. La sequenza, ritenuta tra le peggiori dell'intera saga, ha portato addirittura a coniare l'espressione "nuke the fridge" per indicare la perdita completa di credibilità di una trama.
Al film di Robert Zemeckis è andata molto meglio.