Questa sera, 19 maggio 2024, su Rai 3 e su RaiPlay, in prima serata, nuovo appuntamento con Report e le inchieste che gli inviati di Sigfrido Ranucci ci proporranno a partire dalle 20:50. I reportage di questa sera sono due, uno è incentrato sullo sforamento dei costi delle Olimpiadi invernali 2026 che si svolgeranno in Italia e l'altra sui fondi della Lega.
I reportage investigativi condotti dalla redazione del programma
Sforo Olimpico: nel 2019 l'Italia, con il tandem Milano-Cortina, si è aggiudicata le Olimpiadi invernali del 2026, riuscendoci grazie a un dossier di candidatura che presentava alcuni punti saldi: Olimpiadi sostenibili sia dal punto di vista ambientale che economico, utilizzo di impianti sportivi già esistenti per evitare la costruzione di nuove "cattedrali nel deserto" e solo due nuove strutture permanenti finanziate da investitori privati. In pratica, lo Stato non avrebbe dovuto spendere un soldo. Si era parlato di Olimpiadi a costo zero.
A distanza di quasi cinque anni, le cose sono un pò cambiate. Il reportage Sforo Olimpico di Claudia Di Pasquale, con la collaborazione di Giulia Sabella, ne racconta l'evoluzione. L'ultimo piano delle opere olimpiche, risalente a settembre 2023, prevede costi per 3,6 miliardi di euro, finanziati per la maggior parte dallo Stato.
Questi costi non comprendono solo gli impianti sportivi, ma anche opere infrastrutturali, soprattutto strade. Le Olimpiadi del 2026 saranno veramente sostenibili, per l'ambiente e per le nostre tasche?
A seguire Tera Nostra di Luca Chianca, con la collaborazione di Alessia Marzi. A far scoppiare lo scandalo dei fondi della Lega è stato Giovanni Mari, giornalista del Secolo XIX di Genova, che ai primi di gennaio del 2012 ha pubblicato la notizia dei conti offshore del partito.
Si trattava di un'operazione da 1 milione di euro in corone norvegesi, circa 1,2 milioni in un fondo basato a Cipro e soprattutto 4,5 milioni di euro in Tanzania. Tutto ruotava intorno alla figura del tesoriere della Lega, Francesco Belsito, che dopo quella vicenda è stato cacciato dal partito e indagato dalla Procura di Milano e da quella di Genova per truffa aggravata ai danni dello Stato (poi prescritta) e appropriazione indebita per la gestione dei fondi della Lega, costati al partito una confisca di 49 milioni di euro. Soldi che nessuna Procura ha mai trovato.
Dopo 7 anni da quelle indagini, si scopre che Belsito e il figlio del Senatur, Renzo Bossi, hanno continuato a fare affari insieme. Una storia inedita che ha messo "Report" sulle tracce della "Tera Nostra", una società aperta a Londra proprio da Bossi, con un capitale sociale di 1,5 milioni di sterline e poi chiusa dopo poco tempo.
Un viaggio tra imprenditori nel mondo dell'arte, visionari, fiduciari e cavalieri, prima a Londra, poi a Malta, Lugano e infine a Bucarest, per capire se una parte dei 49 milioni di euro fosse stata distratta in conti offshore e società all'estero.