Il regista action Renny Harlin dirigerà un dramma ancora privo di titolo basato sui fatti accaduti durante i cinque giorni del conflitto tra Russia e Georgia, guerra lampo scoppiata l'8 agosto 2008 quando le forze georgiane hanno attaccato le postazioni al confine dell'Ossezia del Sud per reprimere le tendenze separatiste dello stato filo-russo. Il governo russo, che ha riconosciuto l'indipendenza dell'Ossezia del Sud, ha respinto gli assalti georgiani. La tensione tra i due stati è ancora oggi molto alta.
Renny Harlin, noto per aver diretto disimpegnate pellicole d'azione come Cliffhanger e 58 minuti per morire, girerà il suo nuovo film nelle zone in prossimità del conflitto. La pre-produzione ha già preso il via, così come il casting, visto che si punta a far partire la lavorazione verso metà settembre. Harlin ha spiegato che i dettagli del plot sono al momento top secret per ragioni di sicurezza, ma il dramma coivolge un giornalista americano e il suo cameraman che si trovano nel bel mezzo del conflitto e dovranno fare di tutto per non schierarsi, ma svolgere il loro lavoro di reporter nella maniera più imparziale possibile.
Questa per Renny Harlin è l'occasione che il regista attende da una vita per affrancarsi dall'immagine fracassona che alcuni suoi progetti hanno fornito finora. Appassionato di film d'arte, Harlin spiega: "Ho aspettato a lungo per trovare un progetto che contenga sostanza e realtà al suo interno. Pensavo di aver già trovato questi ingredienti in Mannerheim, dramma storico dedicato alla guerra condotta dalla Finlandia contro la Russia nel 1939, ma il progetto non è mai stato realizzato a causa della mancanza di fondi. Quando due settimane fa ho trovato questa sceneggiatura, ho immediatamente capito che era quello che stavo cercando da tempo, una grande vicenda umana dai toni tragici. Questa è la mia opportunità di utilizzare l'esperienza accumulata nei film d'azione per narrare la storia di un conflitto complesso in maniera imparziale, ma senza nascondere le forti tendenze pacifiste che animano l'opera. Voglio fare un film che dica qualcosa sulla condizione umana e se le poche persone che lo vedranno percepiranno il suo impatto e il suo messaggio antimilitarista, io avrò realizzato qualcosa di importante, qualcosa di cui sentirmi orgoglioso".