Pro Vita contro Netflix: Gesù gay fa infuriare la onlus a difesa della famiglia tradizionale

Pro Vita e Famiglia, la onlus a difesa della famiglia tradizionale, non può tollerare l'ultima provocazione di Netflix e si scaglia contro il suo Gesù gay brasiliano, lanciando una petizione.

Tra Netflix e i Pro Vita è guerra aperta da quando il Gesù gay (e fidanzato!) brasiliano ha fatto il suo roboante ingresso sulla piattaforma streaming. In un comunicato la onlus a difesa della famiglia tradizionale si è detta indignata per l'ennesima provocazione e pronta alla solita petizione di protesta.

"Discriminatorio e blasfemo. Questa volta Netflix, la nota piattaforma di streaming video, ha superato il limite della decenza. In Brasile ha lanciato il film blasfemo A Primeira Tentação de Cristo ("La prima tentazione di Cristo"), dove Gesu' viene raffigurato in versione omosessuale, con un fidanzato, e dove non ha nessuna intenzione di dedicarsi alla sua missione di diffondere la Parola di Dio" hanno denunciato il presidente di Pro Vita & Famiglia Toni Brandi e il vice presidente Jacopo Coghe, che contro la compagnia di distribuzione di film e serie tv ha lanciato una petizione per chiedere di eliminare la programmazione del film. "_Come se non bastasse, inoltre, il film prodotto dal gruppo di comici-videomaker "Porta dos Fundos" mette in scena la Vergine Maria come una vera e propria disgraziata e i Discepoli come un gruppo di alcolisti. E' un attacco alla religione cristiana, mascherato da 'arte cinematografica', piuttosto intravediamo piu' un vilipendio alla religion_e" hanno continuato Brandi e Coghe.

Non è certo il primo attacco al film: in Brasile, infatti, A Primeira Tentação de Cristo era già finito nella bufera per le sue tematiche forti, con tanto di petizione per la sua rimozione, accompagnata dalla discesa in campo addirittura di esponenti della famiglia di Jair Bolsonaro, il cattolicissimo e attuale presidente del Brasile.

"Poiche' Netflix non e' una nuova nel mettere online tematiche di dubbio gusto" continua il comunicato di Pro Vita e Famiglia "appoggiando posizioni e politiche che discriminano i diritti piu' sacrosanti come accaduto nei mesi scorsi in Georgia, negli Stati Uniti, dove il colosso dello streaming video ha minacciato di non fare piu' affari dopo che lo Stato ha approvato la legge su battito cardiaco, quella che vieta l'aborto dopo il primo battito del cuore del bambino nel grembo materno, riteniamo che il fatto sia ancora piu' grave".
"Gia' 126.000 persone hanno eliminato i loro abbonamenti in Georgia e anche qui impediremo che Netflix faccia propaganda anti-cristiana senza opporci" hanno concluso Brandi e Coghe che hanno divulgato anche il messaggio di protesta che invieranno a Netflix nel loro blog.