Johnny Depp, intervistato dal magazine GQ, ha rivelato che ha rischiato di non interpretare uno dei ruoli ormai iconici della sua carriera: quello del Capitano Jack Sparrow nella saga dei film Pirati dei Caraibi perché i responsabili della Disney non amavano il suo approccio al personaggio.
La star ha raccontato: "Il problema nel lavorare con questi grandi studios è che possono essere a disagio affrontando certe decisioni creative che prendi. Mi è accaduto con i Pirati. La mia prospettiva è che se lo studio non fosse stato preoccupato allora non avrei fatto il mio lavoro nel modo più corretto. La Disney mi odiava. Stavano pensando a ogni modo possibile per liberarsi di me, per licenziarmi. 'Oh dovremmo mettergli dei sottotitoli', 'Non capiamo il Capitano Jack Sparrow, cosa c'è di sbagliato in lui?', 'Che problema ha con le braccia?', 'È ubriaco?', 'È mentalmente incapace?', 'È gay?'".
Depp ha proseguito dicendo: "Ho detto 'Bene, se non vi piace quello che sto facendo licenziatemi. Mi avete assunto per fare un lavoro e interpretare il personaggio e questo è ciò che voglio fare'. Questo è il lavoro. Voglio dire, non avevano visto nessuno dei miei lavori precedenti? Magari volete dare un'occhiata ai miei ruoli prima di assumere un figlio di puttana, sapete?".
L'attore non ha però cambiato idea: "Sapevo di avere ragione, anche la prima volta quando sono venuti da me dicendo 'No, no, che costa stai facendo?'. Sentivo che lo era, anche quando gli altri attori mi stavano guardando come se fossi una minaccia assoluta, sono rimasto convinto. Gli attori più anziani probabilmente pensavano che fossi impazzito perché facevo a pezzi il copione sul set. Andavo senza freni, procedevo un po' da solo per capire la direzione che stava prendendo la mia performance e non tutti apprezzano questo modo di lavorare".