In occasione della conferenza stampa de L'ultima notte di Amore, al Festival del cinema di Berlino, Pierfrancesco Favino ha risposto in maniera polemica a un giornalista che gli chiedeva in che condizioni si trovasse il cinema italiano e se fosse ancora da considerare tra i più importanti al mondo.
Potete vedere il video della conferenza stampa qui sotto. L'intervento di Favino parte dal minuto 37:00.
Favino non ha risposto in maniera positiva, specificando che dalla sua prospettiva di attore "è complicato andare oltre le barriere del proprio cinema, soprattutto quando alcuni ruoli da italiano vengono molto spesso interpretati da attori americani. È difficile che gli attori italiani riescano ad uscire, se l'intera famiglia Gucci parla in un inglese del New Jersey. E su questo hanno la responsabilità i nostri produttori. Perché se i nostri produttori non accettassero...".
L'ultima notte di Amore: il nuovo trailer del film con Pierfrancesco Favino
Nel continuare, Favino ha poi letto una lettera aperta del gruppo Unita che comprende 1500 attori e che chiede il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro, specificando che - al momento - attori, doppiatori, troupe e stuntmen lavorano senza regole condivise. Ha sottolineato poi come gli attori e le attrici del nostro Paese sono gli unici in Europa a non avere un contratto che stabilisca diritti e doveri. E questo perché la categoria dei produttori non intende sedersi a un tavolo per negoziare le condizioni di lavoro.
Infine, ha comunicato la mobilitazione generale di tutte le categorie lavorative del cinema italiano da oggi fino all'ottenimento dei diritti che spettano ai professionisti del settore.
L'ultima notte di Amore, di Andrea Di Stefano, è a Berlino nella sezione Berlinale Special Gala.