Il regista spagnolo Pedro Almodovar recconta i dettagli di una cena decisamente poco convenzionale e molto audace con Madonna e Antonio Banderas nei primi anni '90, quando la popstar arrivò a Madrid per una tappa del suo tour mondiale.
Il regista più celebrato di Spagna ha deciso di riportare l'esperienza del suo isolamento alla rivista IndieWire; una sorta di diario psicologico frammisto a ricordi legati alla sua carriera e ad alcuni incontri memorabili.
Nell'ultimo pezzo pubblicato, Pedro Almodóvar ha esordito descrivendo l'impatto emotivo a seguito dell'annuncio delle rigide misure di contenimento: "La notte di lunedì, dopo l'annuncio ho cominciato ad accusare sintomi di claustrofobia. In passato ho sofferto di claustrofobia e agorafobia. So bene che sono patologie opposte, ma il mio corpo risponde a logiche contraddittorie, è una delle sue caratteristiche da sempre." Il regista prosegue poi: "Sapevo che il giorno dopo avrei cercato di uscire, e mi sono sentito come se stessi premeditando un crimine nei minimi dettagli. Ho pianificato tutto; sarei andato a comprare del cibo, ed essendo stato chiuso in casa per 17 giorni mi sono vestito come per un'occasione speciale".
Da qui in poi la penna del regista scivola nei ricordi di quelle occasioni in qui la scelta del vestiario ha rappresentato un momento significativo, ricordi perlopiù connessi a eventi e presentazioni di film, in particolare in occasione della sua prima partecipazione alla cerimonia degli Oscar, risalente al 1989.
"Un completo di seta viola di Antonio Alvarado. Non vincemmo nulla, la mia relazione con Carmen Maura andò in pezzi, ma ricordo che in quel viaggio a Los Angeles accaddero cose incredibili". Una di queste fu senz'altro la cena organizzata da Jane Fonda cui ebbe il privilegio di essere invitato insieme ad altri selezionati commensali celebri (Anjelica Houston e Jack Nocholson, per citarne due, oltre a una Cher che, "con un trucco naturale, sembrava ancora più deliziosa e minuta di come l'avevo immaginata").
La mattina seguente la cerimonia, Almodovar ricevette una chiamata nella sua camera d'albergo. La voce era quella di una donna. "Mi parlava come se non fosse conscia del suo impatto, ma allo stesso tempo consapevole del fatto che la sua voce non mi avrebbe lasciato indifferente. 'Ciao, sono Madonna, sto girando Dick Tracy, e mi piacerebbe mostrarti il set. Oggi sono libera e posso dedicarti l'intera giornata.'"
L'immaginazione del regista venne solleticata da una serie di macabre supposizioni: "Avrebbe potuto trattarsi di una psicopatica, di una mitomane che mi avrebbe fatto a pezzi - se avete letto Black Dahlia di Ellroy capirete a cosa mi sto riferendo - o nella migliore delle ipotesi qualcuno che voleva farmi uno scherzo, ma a quel tempo la mia autostima (nonostante il mancato Oscar) era sufficientemente alta da avere la meglio su dubbi e incertezze. La voce di Madonna mi diede l'indirizzo e io mi precipitai sul set."
Pedro Almodovar ricorda la gentilezza dell'intero team, da Warren Beatty (a quei tempi fidanzato con Madonna) a Vittorio Storaro. Beatty lo convinse a sedersi sulla sedia da regista col suo nome, così da poter assistere alla scena che stavano girando. "Stavo quasi per confessargli che devo a lui la scoperta della mia sessualità, quando da ragazzino lo vidi in Splendore nell'erba, ma ovviamente ho preferito censurarmi." Il tour con Madonna proseguì, e il regista capì presto che l'interesse che la cantante aveva dimostrato per lui era sincero e che non si sarebbe esaurito lì. Difatti i due si rincontrarono l'anno seguente, quando la popstar arrivò a Madrid con il suo Blond Ambition World Tour.
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"Siamo usciti insieme durante i giorni che ha trascorso a Madrid; organizzai un enorme party di flamenco in suo onore pieno di ospiti prestigiosi, ma lei fu molto esplicita nel farmi capire che l'unico invitato che era veramente interessata a conoscere era Antonio Banderas. Le promisi che Antonio sarebbe venuto, ma non feci menzione del fatto che sarebbe stata presente anche la sua di allora moglie, Ana Leza, che era una grande fan di Madonna."
Stando al racconto del regista, Madonna prese in mano la situazione decidendo la sistemazione dei posti a sedere. Naturalmente si riservò il tavolo principale, con Antonio Bandera alla sua sinistra e Pedro Almodovar alla sua destra. Ana Leza fu confinata nel tavolo più lontano. _"Eccezione fatta per noi due, Madonna non prestò attenzione quasi a nessun altro. Durante la cena mi accorsi che un membro del suo team ci stava filmando con una telecamera di ottima qualità. 'Per ricordo', commentò Madonna, e io non feci altre domande, nonostante mi sembrasse alquanto strano.
A quei tempi Antonio la carriera di Antonio Banderas stava decollando: il film Legami! Era appena uscito negli USA e la critica (e Madonna) si erano innamorati di lui, ma Antonio non parlava ancora una parola d'inglese. Racconto questo perché un anno dopo uscì il film A letto con Madonna, e gran parte di quella pellicola era stata girata nel corso del mio party. La storyline sugli approcci ad Antonio era ovviamente la principale. Alla fine della cena Ana Leza ebbe il coraggio di avvicinarsi al nostro tavolo rivolgendosi così a Madonna: 'Vedo che ti piace mio marito, non mi sorprende, tutte le donne lo adorano, ma per me non è un problema, sono molto moderna.' Al che Madonna la liquidò con uno 'sparisci.' A un certo punto Madonna mi ha detto di chiedere ad Antonio se gli piacesse picchiare le donne (disse proprio così). Lui non disse nulla, ci pensò, e mise su una faccia che significava "sono un gentiluomo spagnolo, farei di tutto per accontentare una donna". Per me il suo silenzio e la sua espressione erano più che eloquenti, ma Madonna volle sapere se gli piacesse farsi picchiare dalle donne. Antonio reagì con la stessa compostezza, che dava a intendere tutto e niente, ma soprattutto che era al servizio dei desideri femminili"._
L'estratto di un ricordo che sembra ancor più surreale, oggi, filtrato attraverso lo sguardo dell'isolamento, come rileva Almodovar. Ed è probabile che se non fossimo immersi in una realtà che inevitabilmente porta a relativizzare gli eventi del passato, quello che successe davvero a quella cena non sarebbe mai stato raccontato.