Bahar Pars, tra i protagonisti del film candidato all'Oscar A Man Called Ove, ha rivelato che potrebbe essere costretta a non partecipare alla cerimonia di premiazione in programma il 26 febbraio a causa dell'ordine esecutivo firmato dal presidente Donald Trump.
L'attrice vive infatti in Svezia da 18 anni ma è nata in Iran, avendo così i passaporti di entrambe le nazioni.
Bahar ha spiegato: "Si tratta del luogo in cui sono nata. Mi hanno tolto la mia identità. E' trascorsa una notte e non sono più svedese. Oggi posso viaggiare. Ieri non potevo. E domani, chi lo sa?".
La Pars ha poi proseguito: "Il film parla della storia di una ragazza iraniana che sfugge alla guerra. Parla di come dovremmo avvicinarci agli altri e amarci a vicenda, per eliminare gli stereotipi". L'attrice ha aggiunto: "Il mio problema è veramente piccolo. Ci sono famiglie che non possono vedersi. Penso che se potessi partecipare sarebbe una dimostrazione importante perché sono iraniana e svedese, oltre che un'attrice. E voglio sostenere il film".
Per permetterle di partecipare alla cerimonia è stata richiesta una lettera del governo svedese: "In modo che quando arriverò in aeroporto non rimarrò seduta lì per dieci ore. Non so se ci arriverò o se nel frattempo cambierà di nuovo qualcosa".
Bahar ha anche commentato la decisione di Asghar Farhadi che ha deciso di non partecipare alla serata: "Lo capisco totalmente. E vive in Iran. Posso capire che non si voglia andare dove ti dicono 'Non ti vogliamo qui'. Lo capisco totalmente e rispetto la sua decisione. Per me è importante esserci e dimostrare il mio sostegno. Non si tratta solo dell'Iran ma di tutte le persone nel mondo che hanno diverse cittadinanze".
Nel film l'attrice interpreta Parvaneh, una donna che si trasferisce con il marito nella casa accanto a quella di Ove, un uomo con cui sviluppa un'improbabile amicizia. Il lungometraggio è un adattamento del romanzo scritto da Frederik Backman sposato con una donna iraniana, situazione che mette in forse la loro partecipazione alla consegna dei premi dell'Academy.
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