Dopo le prese di posizione di Jada Pinkett Smith, David Harewood e dopo le critiche del team creativo di Straight Outta Compton e dello stesso conduttore della cerimonia Chris Rock, anche Spike Lee si unisce al boicottaggio degli Academy Awards al grido di #OscarsSoWhite.
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A novembre, nel corso del November's Governors Awards, Spike Lee aveva ricevuto un Oscar alla carriera, ma il suo Chiraq, pellicola di denuncia, è stato snobbato dall'Academy e nel giorno dell'anniversario del compleanno di Martin Luther King, il regista ha deciso di far sentire la sua voce su Instagram postando un lungo comunicato.
"Vorrei ringraziare il Presidente Cheryl Boone Isaacs e The Board Of Governors Of The Academy Of Motion Pictures Arts And Sciences per avermi riconosciuto un Oscar onorario a novembre. Vi sono molto grato. Però mia moglie Tonya Lewis Lee e io non parteciperemo alla Cerimonia degli Oscar a febbraio. Non possiamo partecipare e non vogliamo mancare di rispetto ai nostri amici, al presentatore Chris Rock e al produttore Reggie Hudlin, al Presidente Isaacs e all'Academy. Però, per il secondo anno consecutivo, tutti i 20 candidati alle categorie della recitazione sono bianchi. Come è possibile? Per non parlare delle altre categorie. 40 attori bianchi in due anni. Non sappiamo recitare? WTF!! Non è una coincidenza che sto scrivendo nel giorno in cui celebriamo il 30° Anniversario del compleanno del Dottor Martin Luther King Jr. Il Dottor King ha detto "Verranno tempi in cui un uomo dovrà prendere una posizione che non è prudente né politica né popolare, ma dovrà agire perché la coscienza gli dice che è giusto". Per troppe volte, quando le nomination vengono annunciate, il telefono del mio ufficio squilla perché i media che chiedono la mia opinione sulla mancanza di afro-americani e quest'anno non è stato diverso. Per una volta (forse) vorrei che i media chiedessero ai nominati bianchi e agli studios come si sentono al riguardo. Se qualcuno lo avesse già fatto e mi è sfuggito, me ne scuso. Tra l'altro, gli Academy Awards non sono il "vero" luogo in cui combattere questa battaglia. La battaglia è negli uffici degli studios di Hollywood e i quelli delle televisioni. E' lì che viene deciso tutto. Sono loro che hanno il diritto di dare la luce verde. Come il grande attore Leslie Odom Jr. canta nel musical di Broadway HAMILTON, "Voglio essere nella stanza dove accade". La verità è che finché non saremo in quelle stanze, le nomination agli Oscar resteranno bianche".