Una categoria, quella per il migliore attore agli ottantesimi Academy Awards, da cui nessuno si aspettava sorprese, per il semplice fatto che quella di Daniel Day-Lewis ne Il petroliere è considerata un po' dall'intera Hollywood come la performance dell'anno. Per tutta la awards season il cinquantunenne attore inglese non ha avuto rivali, e questa sera non ha fatto differenza: Daniel ha accettato il premio con il solito sorriso incerto di un uomo riservato, e ha scherzato con la splendida Helen Mirren, che gli ha consegnato il suo secondo Oscar, da bravo... suddito britannico.
"Guardo a questo premio, ripenso al mio primo Academy Award, penso a tutto quello che ho fatto in questi anni, e non posso fare altro che ringraziare Paul Thomas Anderson." Anderson ha firmato un grande film, ma Daniel Day-Lewis è il cuore, il sangue e l'anima di questo grande film: un interprete che non lavora molto ma che quando lo fa dimostra un talento e una dedizione senza paragoni. "Tutte grandi intepretazioni", ha detto giustamente la "regina" Mirren, quelle dei colleghi; ma essi stessi sono stati i primi a riconoscere la superiorità di un attore che è indubbiamente uno dei più grandi interpreti della storia del cinema.