Il momento centrale e particolarmente solenne dell'intera cerimonia di consegna degli Academy Awards - quello dedicato all'Oscar alla carriera - è stato forse un po' penalizzato dalla struttura dello show di quest'anno. Ma Ennio Morricone non aveva bisogni di lunghe celebrazioni, è bastata la clip con le sue musiche a dare l'idea di quanto un premio del genere fosse meritato: una incredibile quantità di temi gloriosi, intensi, trionfali, emozionanti, stranianti, commoventi, romantici, sorprendenti, tutti diversi e tutti a modo loro cinematogarficamente efficacissimi, sono il monumentale lascito di questo artista, che, dopo cinque nomination, si vede riconosciuto il lavoro di una vita tra due continenti.
Troppo emozionato per avventurarsi a parlare inglese, Morricone, salutato da una doverosa standing ovation, si affida a Clint Eastwood, che l'ha introdotto degnamente ricordando il suo primo film con Sergio Leone, Per un pugno di dollari, per la traduzione.
"Voglio ringraziare l'Academy per l'onore che mi ha concesso dandomi questo ambito premio e voglio ringraziare tutti quelli che lo hanno fortemente voluto per me", ha detto il Maestro, "e voglio ricordare anche tutti i registi che mi hanno chiamato, che mi hanno dato la loro fiducia la loro fiducia, a scrivere musica per i loro film. Senza di loro ovviamente non sarei qui. Voglio vedere in questo premio non un punto di arrivo, ma un punto di partenza per migliorarmi al servizio del cinema e al servizio della mia personale estetica sulla musica applicata". Morricone ha voluto condividere questa grande gioia con la moglie Maria "che mi ama moltissimo e che mi è stata vicina in questi anni. Io la amo alla stessa maniera".