Trent'anni dopo JFK - Un caso ancora aperto, Oliver Stone è tornato sull'omicidio di John Fitzgerald Kennedy con un documentario, intitolato JFK Revisited: Through the Looking Glass, che il leggendario regista americano ha appena presentato al Festival di Cannes. Durante un'intervista Stone ha anche parlato di una sua teoria: secondo lui il presidente fu assassinato perché voleva ritirarsi dal Vietnam e riappacificarsi con Russia e Cuba.
"Quando il film uscì a Hollywood 30 anni fa mi considerarono un cospirazionista", ama ricordare Oliver. "Quel film fece scalpore. Non avevo idea che avrebbe avuto quell'impatto. La stampa americana ignorò questi testi. Se avete quattro ore di tempo vi potete vi ci potete immergere voi stessi".
Il nuovo documentario probabilmente susciterà nuovi dibattiti inerenti alla tragedia americana e ai metodi narrativi di Stone, ma per il regista di 74 anni è stato un modo per rispondere alle critiche e approfondire una storia a cui è da sempre profondamente legato.
"Ero relativamente alle prime armi quando è uscito il film. Sono stato ingenuo. Non sapevo che sarei stato attaccato in quel modo ed è stato difficile", ha detto Stone in un'intervista. "Era come se fossi inaffidabile. A Hollywood sono stato etichettato come complottista (conspiracy theorist) che per altro è un termine tratto da un documento della CIA del 1952, ideato proprio per screditare le persone".
JFK Revisited approfondisce le incongruenze nell'autopsia di Kennedy, la gestione delle prove chiave e i presunti legami di Lee Harvey Oswald con la CIA. E i sospetti più profondi del documentario, proprio come quelli del film, risiedono nei servizi di intelligence degli Stati Uniti.
"La cosa più importante è il motivo per cui il presidente Kennedy è stato ucciso", ha dichiarato Stone. "In JFK Revisited: Through the Looking Glass abbiamo risposto con le prove: si sarebbe ritirato dal Vietnam. La distensione con Cuba era in atto. Il trattato per la messa al bando dei test nucleari era stato firmato. Cercava una distensione con la Russia. Era un anticolonialista".