Se Hollywood fatica a ripartire, ci pensa la Nuova Zelanda a rimettere in moto l'industria cinematografica nonostante il Covid-19: si è già tornati sul set infatti per produzioni come i sequel di Avatar, della serie TV di Amazon de Il Signore degli Anelli e il live-action targato Netflix di Cowboy Bebop, e si pianifica di continuare in questo modo.
La Nuova Zelanda, infatti, che dall'8 di giugno era scesa al primo livello di allerta - il più basso, ricorda Variety - per quanto riguarda l'emergenza Coronavirus, ospita attualmente diversi set cinematografici e televisivi utilizzati da produzioni internazionali di un certo rilievo, e con le dovute misure di sicurezza, sta garantendo la prosecuzione dei lavori.
Wellington ospita il set dei sequel di Avatar, Dunedin quello di The Greatest Beer Run Ever con Viggo Mortensen, e Auckland si divide tra la pre-produzione della serie prequel di LOTR, Cowboy Bebop e Sweet Tooth, la serie Netflix prodotta da Robert Downey Jr.
Proprio a Auckland, tuttavia, sono stati recentemente riscontrati dei casi di COVID (una famiglia composta da quattro persone, fonte del virus sconosciuta) che hanno portato all'aumento delle misure di sicurezza - come i tre giorni di lockdown per il Paese da mercoledì o la dichiarazione del livello 3 di allerta per la zona, invitando a lavorare da casa, interagire solo con persone della cerchia famigliare e ovviamente indossare mascherine in pubblico -, interrompendo il record dei 102 giorni senza contagi comunitari. Ma le riprese possono continuare, con le dovute precauzioni e l'adempimento delle misure di sicurezza indicate dagli appositi protocolli, nonostante si sia scelto in alcuni casi (come quello delle produzioni in corso ad Auckland) di optare per il lavoro da remoto, almeno per quanto riguarda la fase di pre-produzione.
Nel resto del paese, invece, tutto procede senza troppi intoppi, con un livello 2 di allerta, che prevede mascherine e distanziamento sociale, e ovviamente una maggiore attenzione alle distanze anche sui set - come quello di Avatar, che sta avendo un ruolo chiave nella ribalta della produzione cinematografica targata Nuova Zelanda, anche in periodi difficili come questi -, particolarmente per le riprese di scene di lotta o che prevedono una certa intimità tra gli attori.
"Abbiamo delle linee guida che permettono alle produzioni di continuare con i lavori e le riprese, offrendo loro tutte le misure di sicurezza necessarie" ha affermato il Ministro dello Sviluppo Economico Phil Twyford "Agire tempestivamente e in maniera perentoria ci offre maggiori possibilità di continuare a espandere il boom del settore cinematografico che stiamo avendo al momento".