Nome di Donna, diretto da Marco Tullio Giordana, racconta una storia vera di molestie e abusi nei confronti di una donna che la giornalista, ed in seguito anche la sceneggiatrice del film, Cristiana Mainardi propose al regista tre anni prima che scoppiasse lo scandalo Weinstein.
![Nome di donna: Cristiana Capotondi e Michela Cescon in una scena del film](https://movieplayer.net-cdn.it/t/images/2018/02/09/nome_di_donna_michela_cescon_cristiana_capotondi_JPG_375x0_crop_q85.jpg)
La pellicola racconta la storia di Nina, magistralmente interpretata da Cristiana Capotondi, una ragazza madre che si trasferisce in Brianza al fine di trovare lavoro come infermiera. Riesce a fari assumere in una prestigiosa clinica per anziani facoltosi. Inizialmente le cose sembrano andare bene ma poi Nina si trova ad affrontare una triste realtà: le molestie sessuali del direttore Torri.
Le vicende della trama si ispirano a fatti realmente accaduti nel corso degli anni e che riguardano la vita di innumerevoli donne: Il lavoro per Nina è un mezzo necessario a provvedere al mantenimento della propria famiglia, in questo caso a lei e a sua figlia.
![Nome di donna: Cristiana Capotondi e Adriana Asti in una scena del film](https://movieplayer.net-cdn.it/t/images/2018/02/09/nome_di_donna_cristiana_capotondi_adriana_asti_jpg_375x0_crop_q85.jpg)
Ed è anche uno strumento per rivendicare la propria indipendenza, in seguito però diventerà il luogo degli abusi e dei ricatti da parte del direttore d'azienda, spalleggiato da un uomo di Chiesa che ha il compito di insabbiare e mettere a tacere ogni possibile tentativo di rivolta da parte della giovane.