No Time to Die, il posticipo per via del Coronavirus costerà allo studios più di 30 milioni di dollari!

Lo slittamento di uscita di No Time to Die da aprile a novembre, per via del Coronavirus, costerà alla MGM tra i 30 e i 50 milioni di dollari in più.

Più di 30 milioni di dollari. Sono questi i costi aggiuntivi che la MGM dovrà affrontare dopo la decisione di spostare le date di uscita di No Time to Die da aprile a novembre per via dell'emergenza Coronavirus. L'epidemia ha, infatti, portato lo studios a far slittare il nuovo capitolo di James Bond per motivi precauzionali, quando però la macchina promozionale viaggiava ormai a pieno regime, tra trailer, anticipazioni, clip e foto esclusive. Un prezzo altissimo, come ha fatto notare il The Hollywood Reporter che ha portato il film ad un vero e proprio sforamento di budget non previsto.

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No Time to Die: un'immagine del trailer

Nel dettaglio si calcola che posticipo di No Time to Die possa gravare sulle casse della casa di produzione numeri che vanno dai 30 milioni - nel caso migliore - ai 50 milioni di dollari che vanno ad aggiungersi a quanto già speso per la campagna marketing di queste settimane, come abbiamo accennato. Giusto per capirci, il prezzo della pubblicità durante il Superbowl si aggirava intorno a circa i 5 milioni di dollari. Certo, poi alla fine i conti torneranno in pari con estrema facilità, non solo perché la saga di James Bond conta migliaia di appassionati, ma anche perché sarà l'ultima occasione in cui vedremo Daniel Craig nei panni dell'agente segreto più famoso del cinema. E basta questo a rendere il film attesissimo.

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No Time To Die: una foto del protagonista Daniel Craig

Il Coronavirus però in queste settimane ha messo il suo dazio; solo per citare il nostro Paese gli incassi sono in picchiata per via della chiusura delle sale nelle regioni del nord, mentre in Cina sono oltre 70 mila e per il momento non hanno nessuna intenzione di riaprirle. Il gigante asiatico, nonostante non sia una delle nazioni che contribuiscono al successo di 007, rimane comunque uno dei principali attori per quanto riguarda il botteghino, mentre in Gran Bretagna, luogo da cui nasce il franchise, nonostante la situazione sia al momento più tranquilla non renderebbe quanto in uno scenario normale.

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È certo comunque come No Time to Die sia il primo film di una major su cui il virus ha influito in modo così determinante tanto da intaccarlo in modo considerevole a livello economico, ma trattandosi di un 'blockbuster' riuscirà a rientrare dei costi in modo agevole. I problemi si avranno con le medie e piccole produzioni, lì lo scenario che si prospetta è decisamente più critico.