Durante una recente intervista Luca Manfredi, il figlio di Nino Manfredi, ha parlato del padre e del suo rapporto con i grandi del cinema italiano: "Era il più americano della sua generazione. Invidiava il talento di Alberto Sordi ma diceva che era un peccato non avesse studiato. Ugo Tognazzi? Ci fu una frattura perché Ugo era sempre molto goliardico."
A proposito della lite con Tognazzi, Luca ha dichiarato: "Sono sempre stati amici, poi ci fu una frattura tra di loro perché Ugo era sempre molto goliardico, caciarone, quindi era distante da Nino nel modo di lavorare. Mio padre era un soldato: se aveva la convocazione sul set alle otto, lui arrivava alle sette e mezza per paura di arrivare tardi e sapeva non solo le sue battute, ma anche quelle degli altri. Un giorno che stavano facendo un film assieme, Ugo arrivò sul set che non sapeva nulla di quello che dovevano fare."
"Durante le prove, mio padre cominciò a dire le battute sue e anche quelle di Ugo che faceva scena muta, dopodiché interruppe le prove e disse: 'Vabbè, adesso vado al camper. Quando questo signore ha imparato la sua parte, mi chiamate'. Ci fu una frattura nell'amicizia che si è ricomposta anni dopo, quando Ugo lo invitò a Torvajanica per il suo torneo di tennis. Io ero presente e ci fu una cena della riconciliazione." Ha continuato il figlio di Nino.
Mentre del suo rapporto con Alberto Sordi, Luca ha raccontato: "Alberto ha frequentato molto casa nostra, ogni tanto veniva a pranzo. Mio padre una volta disse che Sordi era dotato di un talento naturale molto superiore al suo, 'peccato che non abbia mai studiato e approfondito questo talento'. Mio padre invece si definiva, forse un po' immodestamente, uno di talento medio che ha raggiunto buonissimi risultati con lo studio, con l'Accademia, con Orazio Costa, con i grandi insegnanti che ha avuto."
Il figlio del leggendario attore italiano ha concluso l'intervista parlando della relazione di suo padre con Vittorio Gassman: "Con Vittorio ha avuto un ottimo rapporto, anche perché Nino gli è sempre stato riconoscente: è stato il primo a dargli fiducia. Vittorio era uscito dall'accademia un paio di anni prima, aveva messo su la compagnia con Evi Maltagliati e venne a scegliere alcuni allievi per fare uno spettacolo, tra i quali anche mio padre. Quando iniziarono le prove, mio padre, che era molto timido, fece scena muta, con grande preoccupazione sia dell'amministratore che della Maltagliati. Dissero a Vittorio: 'Ci hai portato un attore che non parla!' e lui lo difese: 'No, parla e quando parla si fa ascoltare'. Poi infatti nella seconda serie di prove mio padre riuscì a superare questo blocco."