Nicole Kidman ha impiegato parecchi anni ad accettare il proprio aspetto fisico. Nonostante sia considerata una delle attrici più belle al mondo, Kidman ha affrontato le proprie insicurezze giovanili nella serie documentario In Vogue: 90s, presentata in anteprima il 13 settembre.
La serie offre uno sguardo approfondito sul mondo della moda nel decennio del grunge e delle supermodelle. Un approfondimento dettagliato degli anni '90 attraverso gli occhi della direttrice di Vogue Anna Wintour e dell'iconica rivista.
Un altro aspetto
Nel terzo episodio lo stilista John Galliano ricorda quando decise di fare un passo importante nel mondo della moda, dopo il look di Lady Diana al Met Gala del 1996. Galliano aveva già in mente chi avrebbe potuto aiutarlo a fare quel passo: Nicole Kidman.
Divenne la prima ad indossare una creazione di Galliano agli Oscar 1997. Nella serie documentario, Kidman ricorda quello che le passò per la mente quando lo stilista la contattò, delle insicurezze giovanili riguardo il proprio corpo e di cosa significasse per lei indossare un abito creatole appositamente.
"Ci credi? Per tutta la vita ho desiderato essere alta 1.57 m e formosa, e improvvisamente, essere alta 1.80 m, piuttosto magra e con il petto piatto era come se mi dicessero 'Fantastico, possiamo vestirti'" ha spiegato la star.
L'attrice nutriva rispetto per coloro che definivano il proprio stile attraverso il mondo della moda e le collaborazioni che sceglievano:"Sono cresciuta guardando Audrey Hepburn, Katharine Hepburn e Grace Kelly, tutte queste donne il cui stile è stato creato con i designer a cui erano legate. Amavano semplicemente la moda. Ricordo di aver pensato: è questo che dovrebbe essere portato oggi a Hollywood, dovremmo indossare le cose fatte in questi splendidi piccoli saloni di Parigi. È quello che si faceva in tempo, perché non lo stiamo facendo?".
In passato, Nicole Kidman veniva spesso derisa per il suo aspetto:"Ero una ragazza con i capelli rossi, la pelle chiara e a 14 anni ero quasi alta 1,80 m. Venivo presa in giro e non era gentile. Quindi ogni volta che mi veniva dato accesso a quel mondo mi sentivo come una bambina a cui è stata data la possibilità di entrare in un mondo fantastico".