Nicolas Winding Refn ha espresso senza mezzi termini il suo sostegno allo sciopero degli attori che ha preso il via ieri.
Il regista danese ha infatti spiegato a IndieWire i motivi per cui ritiene necessario avvenga un cambiamento radicale nel mondo di Hollywood.
La posizione del regista
Commentando quanto sta accadendo negli Stati Uniti, Nicolas Winding Refn ha dichiarato: "Sostengo lo sciopero. Distruggete tutto per ricominciare. E penso che, per quanto riguarda ciò che sta accadendo ora nel settore - dal punto di vista degli affari, si tratti semplicemente di un altro pezzo di un problema globale legato alle disuguaglianze e alla mancanza della condivisione di opportunità, si sta superando il limite che le persone possono accettare".
Il regista ha aggiunto: "Pensate a quanto accaduto con chi è stato presidente americano negli ultimi 10-15 anni. Cosa è successo? E nessuno impara dai propri errori. Tutto quello che si può fare realmente è tornare indietro e prendere in considerazione la Rivoluzione francese ricordando quello che hanno fatto alla fine: hanno tagliato la testa a tutti e penso che si dovrebbe evitare quel finale".
Refn ha poi spiegato: "I contratti devono ovviamente essere rinegoziati perché i tempi sono cambiati. Tutti capirebbero che sono una persona davvero a favore dei sindacati. Credo siano realmente importanti e che i lavoratori abbiano bisogno di protezione, specialmente in America".
Secondo il filmmaker nell'Unione Europea ci sono delle regole più specifiche e restrizioni, mentre negli Stati Uniti è "il selvaggio West". Nicolas Winding Refn ha aggiunto: "C'è una totale comprensione del motivo per cui le persone provano frustrazione e sciopereranno perché le cose devono essere reimmaginate, modificate. Bisogna fare delle nuove negoziazioni e chi è contrario... Chi state proteggendo? Più benessere? Non ha alcun senso".
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La necessità di un cambiamento
Il regista di Drive ha ricordato che viene dalla Danimarca e ha ribadito di essere convinto che sia necessario unire le forze piuttosto che essere divisi pur di ottenere maggiori profitti. Refn ha spiegato che, soprattutto dopo la pandemia, ci si è resi conto di quanto la nostra società sia divisa e ci sia un divario tra chi è ricco e chi è povero, situazione che può superare quanto è accettabile: "Dobbiamo essere migliori nel condividere il benessere perché se non lo facciamo allora perdiamo la nostra umanità, perdiamo la nostra empatia e diventa solo una follia corporativa. E quello non ha mai portato a qualcosa di buono. La storia lo ha dimostrato più e più volte: ci ribelliamo contro quello che consideriamo ingiusto e, attualmente c'è un'enorme disuguaglianza per quanto riguarda il modo in cui condividiamo le nostre opportunità. E credo che debba essere sistemata".
Secondo il regista bisogna inoltre ripensare al motivo per cui realizziamo le opere artistiche, sottolineando che produrre contenuti per fare affari potrebbe avere delle conseguenze negative: "Che significato ha? Non parliamo mai del motivo per cui stiamo realizziamo dei contenuti, solo di realizzarli e sempre di più e il più velocemente possibile".
Refn ha spiegato che si tratta di uno specchio poco sano della società e dei suoi componenti, offrendo opere prive di contenuto, il più velocemente possibile: "Fa emergere stupidità, mancanza di empatia e di educazione, e di tutte quelle cose che l'arte ha la capacità di offrire. In un certo senso stiamo andando nella direzione sbagliata. Ed è per questo che penso ci sia una meravigliosa rivoluzione tra i giovani che stanno andando contro il sistema e ora l'intrattenimento. Penso sia fantastico".