L'ottima accoglienza riservata al suo horror Mandy non placa l'animo turbolento di Nicolas Cage. La star sembra molto più attenta di quanto si potrebbe immaginare a ciò che gli accade intorno ed è perfettamente consapevole anche dell'esistenza dei meme Cage Rage, come ammette nel corso di un'intervista a Indiewire.
A dirla tutta Nicolas Cage specifica che dal suo punto di vista i meme sono andati fuori controllo e si augura che non influenzino in modo negativo l'uscita di Mandy.
Cage Rage sono una serie di meme in cui le folli espressioni di Cage tratte dai suoi film vengono prese fuori contesto accoppiandole a frasi di tutt'altro tipo. Il risultato è decisamente esilarante, ma Cage è preoccupato che questa pratica, a lungo andare, offuschi il suo lavoro: "Con l'avvento di internet prendono dei momenti precisi, li sottraggono al contesto del film e ne fanno dei meme. Li hanno chiamati "Cage Rage" ed è frustrante. Sono convinto che sia frustrante per il regista di Mandy Panos Cosmatos, che ha fatto un lavoro poetico, lirico, ed estrarre scene per farne dei meme rischia di depotenziare il film. Ed è frustrante per me, perché mi piacerebbe continuare a lavorare con Panos, ma internet non gioca a mio favore".
Parlando del suo stile recitativo sopra le righe, Nicolas Cage prosegue: "Molto tempo fa ho preso la decisione di non esplorare la recitazione naturalistica. A volte mi capita di farlo, come nel caso di Joe, ma di solito preferisco esplorare il lavoro dei miei modelli. Credo nella sincronia dell'arte, ciò che puoi fare con un media lo puoi fare anche con un altro. In questo caso, a me piace l'arte astratta, voglio imitare l'Urlo di Edvard Munch, come ho fatto in Ghost Rider: Spirito di vendetta, e non sono il primo".
Vista questa sua passione per la recitazione sopra le righe, Nicolas Cage non comprende le critiche che gli vengono spesso rivolte, visto che si tratta di una scelta consapevole: "Guardate James Cagney in La furia umana quando dice 'Top of the world, ma!' E' realistico? Certo che no. O Richard Burton in La notte dell'iguana, o Bruce Lee in I tre dell'operazione drago. la lista di questi antichi giullari che amavano una recitazione stilizzata e carismatica è molto lunga."
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Certo, Nicolas Cage è il primo ad ammettere che le sue scelte nei ruoli sono tutt'altro che comuni e che è proprio lui il primo ad amare i personaggi folli e sopra le righe: "Devo essere onesto. Ho fatto certe scelte per realizzare le mie fantasie astratta sulle performance, interpretando personaggi folli o interpretando persone sotto effetto di stupefacenti o possedute da forze soprannaturali perciò ho il permesso, se vogliamo dire così, di esplorare la recitazione espressionista o il westen kabuki. Come lo volete chiamare."
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