Nicola Savino, durante un'intervista con Silvia Toffanin, padrona di casa di Verissimo, andata in onda su Canale 5 sabato 25 novembre 2017, ha parlato per la prima volta del dito che gli fu amputato per errore a sette mesi: un trauma che ha condizionato gran parte della sua vita.
Per Nicola, far vedere alla gente la mano sinistra priva del mignolo è stato un problema per diversi anni, tant'è che per un periodo il conduttore radiofonico ha perfino utilizzato una protesi per nasconderlo: "Per me è stato un complesso per i primi anni di tv. Non mi sarei mai sognato di parlarne o di fare vedere la mia mano, tanto che i primi tempi mettevo un arto finto."
"Nel luglio del 1968, avevo sette mesi, per un calo di peso mi ricoverarono in ospedale. Lì mi nutrivano tramite una flebo messa nella manina. Nel cambiare la flebo, con una forbicina, invece di tagliare solo la garza l'infermiera mi tagliò anche il dito. Cercarono di riattaccarmi il dito ma non ci riuscirono", ha spiegato Nicola.
Nicola Savino aveva già parlato del suo dito amputato nel sul libro Lacrime di Fragola: "Ricordo lo scherno, io facevo il gradasso ma sotto sotto pativo". Il conduttore, durante l'intervista, ha anche parlato con la Toffanin dei suoi cinquant'anni, all'epoca, appena compiuti: "Non li temo, ma fanno un po' paura. È un bel passaggio. Non c'entra molto, ma forse un po' sì: mi piacerebbe fare una festa dentro un tram, io da sempre ho la fissazione dei tram. Intanto perché sono grato a Milano e poi da ragazzino mi sarebbe piaciuto fare il tramviere, perché c'era da guidare, ma con i binari. Era un guidare sicuro".