Proprio oggi, la New Line Cinema - la casa di produzione che, all'inizio del nuovo millennio, aveva vissuto un enorme boom economico grazie ai tre film de Il signore degli anelli - si trova alle prese con l'ennesima delusione al botteghino: stavolta si tratta dell'esordio della commedia Semi-Pro, che, nonostante le buone premesse e il cast accattivante, incassa solo quindici milioni di dollari. Ma la New Line versava in una crisi gravissima già da diversi mesi: il colpo più duro erano stati i miseri incassi domestici de La bussola d'oro, film con cui il team di Robert Shaye sperava di rinverdire i fasti della trilogia jacksoniana.
Nei giorni scorsi si è consumata l'integrazione all'interno del colosso Time Warner, di cui la New Line potrebbe presto diventare una semplice succursale, che potrebbe significare sin da subito una drastica riduzione del personale. Al momento, la New Line ha infatti ben 600 dipendenti, il cui numero, secondo la Warner, potrebbe venir decurtato del 75%. Un'operazione molto simile, dunque, a quella effettuata dalla Disney con la Miramax nel 2005.
E' probabile che il presidente della New Line, Toby Emmerich, sia in procinto di lasciare la sua posizione, e sarebbe anche imminente un trasferimento della sede operativa da New York a Burbank, California, presso il complesso della Warner.
Nelle prossime settimane, la Warner deciderà dei progetti che la New Line aveva in lavorazione o in programma: non ci saranno cambiamenti per le prossime uscite New Line (Harold & Kumar Escape from Guantanamo Bay - che sarà nelle sale il 25 aprile - e l'atteso Sex and the City, in uscita il 30 maggio).
Più nebuloso il futuro di altri progetti targati New Line, come il doppio The Hobbit, e soprattutto il franchise di Queste oscure materie, che a questo punto, dopo il naufragio de La bussola d'oro, sembra avere davvero scarse chance di sopravvivenza.