Daniela Frassinito (rappresentante dei genitori nella Settima Commissione di censura del ministero dei Beni culturali): "Perchè lo abbiamo fatto passare senza divieti? Semplice, perchè la violenza di Gangs of New York non è mai fine a sè stessa. Non trovo corrispondente alla realtà la descrizione fatta dai giornali di scene di violenza contenute nel film di Scorsese. E' un film che rappresenta le anime dell'America. La regia non si sofferma mai sulla violenza."
Francesco Pamphili (membro della Commissione Censura dei Beni Culturali): "Gangs of New York è un'opera d'arte e come tale abbiamo ritenuto opportuno che il film esca nelle sale senza alcun divieto. Abbiamo ritenuto che le scene di violenza del film di Scorsese non erano fini a se stesse. Il regista non ha dimostrato la volontà di indugiare sugli atti di violenza che, anzi, stigmatizza senza alcun intento assolutorio".
E' stata una decisione all'unanimità quella della Commissione su un eventuale divieto ai minori per il nuovo film di Martin Scorsese, nelle sale italiane dal 24 gennaio, con più di 500 copie su tutto il territorio.
Particolarmente deluso il senatore di AN Michele Bonatesta, in prima linea per l'intervento della Commissione su un divieto al film, che ha definito la decisione "inconcepibile e scandalosa in quanto nel film il sangue scorre a fiumi". La delusione è dovuta soprattutto al fatto che Gangs of New York ha trovato divieti in diversi stati del mondo e in Usa si è visto affibiare la famosa R (divieto ai minori di 17 anni non accompagnati da un adulto).