Nate Parker, regista, produttore, sceneggiatore e protagonista di The Birth of a Nation, nel 1999, ai tempi in cui frequentava la Pennsylvania State University fu accusato, insieme allo sceneggiatore e allora suo compagno di stanza Jean McGianni Celestin, di violenza sessuale nei confronti di una studentessa. Le accuse caddero quando, durante il processo, la presunta vittima messa alle strette, dichiarò che il rapporto era stato consensuale.
Oggi, dopo la divulgazione dei verbali del processo, si è saputo che la ragazza si è suicidata nel 2012. Parker si è detto devastato dalla notizia, lo ha scritto sulla sua pagina Facebook sulla quale possiamo leggere "Non riesco a esprimere il mio dolore per questa notizia, come uomo di 36 anni, padre di una ragazza e persona di fede, ripensando al periodo in cui ero teenager, posso dire che sarei dovuto essere più saggio". Parker continua il post dicendo "Capisco di non aver mostrato empatia per la ragazza, ero troppo impegnato a difendermi e a riabilitare il mio nome". Parker termina sostenendo che il suo post non è un tentativo di risolvere la questione "Sono cambiato molto da quando avevo 19 anni, sono cresciuto e maturato, non sono mai scappato di fronte alle mie responsabilità, anche in quel periodo della mia vita, non lo farò mai".
Parker è in questo periodo è impegnato nella presentazione del suo ultimo film The Birth of a Nation, accolto con grande entusiasmo al Sundance Film Festival. Nel film l'attore interpreta Nat Turner, uno schiavo afroamericano che nel 1831 guidò il movimento di liberazione per affrancare gli afroamericani in Virginia. L'uscita in Italia del film è prevista nel gennaio del 2017.