Ryan Murphy ha difeso la storia proposta nella stagione 2 di Monster che ha portato sugli schermi quanto accaduto ai fratelli Lyle ed Erik Menendez.
In un'intervista rilasciata a Entertainment Tonight, il produttore ha infatti risposto ad alcune critiche rivolte a quanto proposto nelle puntate disponibili su Netflix, condivise anche da uno dei diretti interessati.
Le risposte del produttore
Murphy ha commentato le accuse condivise da Erik Menendez sostenendo: "Penso sia interessante perché so che non ha visto lo show. Lo trovo curioso". Il produttore di Monsters ha quindi aggiunto: "Spero che la guardi. Credo che se l'avesse vista sarebbe incredibilmente orgoglioso di Cooper Koch che lo interpreta".
Ryan ha quindi parlato della scelta di mostrare una relazione incestuosa tra i due fratelli spiegando che si tratta di un caso che risale a oltre 30 anni fa, di cui si mostrano varie prospettive: "Quello è ciò che lo show fa in ogni episodio. Viene data una nuova teoria basata sulle persone che erano coinvolte o hanno seguito il caso. Alcune delle controversie sembrano legate al fatto che le persone pensano, ad esempio, che i fratelli stiano avendo una relazione incestuosa. Ci sono persone che hanno detto non sia mai accaduto. Ci sono persone che sostengono invece sia successo".
Un tema importante della serie
Murphy ha proseguito la sua spiegazione ricordando che siamo consapevoli che tutto si è concluso con un duplice omicidio. Per questo motivo il loro obiettivo era di presentare tutti i fatti a disposizione per lasciare che siano gli spettatori a decidere chi è innocente, chi è colpevole e chi è il mostro. Ryan ha poi aggiunto che è importante parlare di "qualcosa a cui non si accenna mai nella nostra cultura, ovvero la violenza sessuale con vittime di sesso maschile, e lo facciamo in modo responsabile".
Il produttore ha sostenuto che il 60-65% delle puntate mostrano Eric e Lyle che parlano degli abusi subiti, delle conseguenze emotive di quanto vissuto, dando inoltre ai ragazzi un momento importante in tribunale: "Abbiamo un episodio di 30 minuti che Cooper Koch interpreta in modo brillante. Semplicemente le parole di Erik su quello che gli è accaduto e sul motivo per cui ha fatto ciò che fatto".