Ricordando l'audio della sfuriata di Tom Cruise sul set di Mission: Impossibile 7, Jake Johnson ha raccontato l'intensità e la dedizione del collega per il lavoro, che aveva già avuto modo di riscontrare durante le riprese del loro film in comune, ovvero La Mummia del 2017.
A dicembre, quando le riprese di Mission: Impossible 7 stavano finalmente ripartendo, nel rispetto di tutti i protocolli in atto, Tom Cruise ha redarguito alcuni membri della troupe che, dal suo punto di vista, non stavano prendendo la cosa abbastanza sul serio. L'audio dell'accaduto è trapelato online e così il pubblico ha potuto sentire la star hollywoodiana mentre spiegava, senza troppi giri di parole, quanto fosse importante il loro lavoro sul set in un momento così delicato per l'intera industria cinematografica.
Ebbene, secondo un attore che ha avuto modo di lavorare con Tom Cruise in passato, il protagonista del franchise d'azione ha sempre affrontato con estrema intensità le riprese dei suoi film. Si tratta di Jake Johnson, che con il collega ha condiviso il set di La Mummia e che questa settimana è intervenuto nel podcast The Last Laugh del The Daily Beasts. "Sì, è molto intenso", ha rivelato Johnson, aggiungendo: "Voglio dire, non posso fare alcuna dichiarazione sull'uomo al di fuori del set perché non lo conosco così bene, ma tutto ciò che vuole fare in un film è intrattenere il pubblico, e se a qualcuno non interessa, verrà cacciato, perché lui è lì per intrattenere il pubblico ed è disposto a mettersi davvero in pericolo per farlo al meglio".
L'attore ha continuato a fornire un esempio dell'intensità di Cruise, raccontando il periodo trascorso con lui sul set, che gli ha insegnato tutto ciò che doveva sapere sull'etica del lavoro di Cruise. "Abbiamo saltato insieme da edifici che sono esplosi. Eravamo su un edificio di tre piani che è crollato e sono atterrato sulla schiena e gli ho detto che qualcosa era andato storto perché mi ero fatto male. Lui mi ha chiesto 'Sei ferito o rotto?', quindi gli ho chiesto quale fosse la differenza e lui ha risposto 'Puoi provare di nuovo o qualcosa si è rotto?'. Ed io ero tipo 'No, voglio dire, posso andare di nuovo'. E lui mi diceva: 'Quindi sei ferito. Certo che sei ferito. Sei caduto da un edificio di tre piani'. E lì ho capito che non stava fingendo. Quando lo vedi che viene buttato giù, si piega e rotola, ha la schiena piena di lividi, ma lui ama farlo. Quando si tiene su un lato dell'aereo e questo decolla e quel vento gli sta colpendo il viso così forte che sembra che gli stia squarciando la pelle... è perché gli sta davvero squarciando la pelle!".