Il Medio Oriente torna protagonista a Firenze dal 9 al 14 aprile 2014 con la 5° edizione di Middle East Now, il festival internazionale di cinema, documentari, arte contemporanea, incontri ed eventi, ideato e organizzato dall'associazione culturale Map of Creation, che si svolgerà tra Cinema Odeon, Cinema Stensen e altre location della città. L'edizione 2014 del festival presenterà un ricco programma di oltre 50 titoli (di cui 23 cortometraggi, e un totale di 45 anteprime italiane ed europee) per un viaggio full immersion che tocca i paesi e le società più "caldi" dell'area Mediorientale, oggi sempre di più al centro dell'attenzione della politica e dei media internazionali. Tra i pezzi forti del programma cinema il festival presenta la prima retrospettiva in assoluto su Hany Abu-Assad, uno dei più talentuosi e acclamati registi palestinesi, già candidato all'Oscar con il film Paradise Now, che sarà a Firenze con l'anteprima italiana del suo ultimo film Omar - il thriller "Gran Premio della Giuria" al Festival di Cannes e candidato agli Oscar 2014 come miglior Film Straniero - e con la proiezione di alcuni dei suoi lavori più famosi. Hany Abu-Assad sarà a Firenze per tutta la durata del festival, con una conversazione approfondita sui suoi lavori.
Le novità nel programma Cinema di questa edizione:
- dalla SIRIA, la prima italiana del bellissimo documentario Return to Homs del regista siriano Talal Derki, vincitore del "World Cinema Grand Jury Prize" all'ultimo Sundance Film Festival; ritratto intimo ed emozionante di un gruppo di giovani rivoluzionari della città di Homs in Siria, e in particolare del carismatico Basset, 19 anni portiere della nazionale siriana, e di Ossama, giovane media activist e pacifista; a Firenze saranno presenti il regista Talal Derki e il produttore Orwa Nyrabia, curatore del festival di Damasco e attivista, arrestato nell'agosto 2013 dalla milizia governativa, e trattenuto per più di un mese. In occasione dell'anteprima italiana a Firenze, la Fondazione Cineteca di Bologna assieme a Martin Scorsese e al World Cinema Project da lui presieduto, annunceranno un riconoscimento speciale al film: l'impegno a conservare e restaurare, se si presenterà la necessità, questo straordinario documentario.
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per l'IRAQ, il focus "IRAQ NOW", con una selezione di film, cortometraggi e opere prime da uno dei paesi più tormentati di quest'area del mondo, ma con tanti giovani aspiranti registi; e poi sempre dall'Iraq le anteprime italiane dell'incredibile documentario Whispers of the City di Kasim Abid, documentario di osservazione sulla vita quotidiana di tre città famose solo per le cattive notizie dei media internazionali, ovvero Baghdad, Erbil e Ramallah; e la favola western My Sweet Pepperland del regista curdo-iracheno Hiner Saleem, ambientata tra humor e fantasia nel Kurdistan di oggi, con protagonista la bellissima attrice iraniana Golshifteh Farahani. Al festival anche la proiezione speciale del cortometraggio The Deep, del regista fiorentino di origini irachene Haider Rashid, vincitore del premio speciale della Giuria al festival di Dubai, che sarà proiettato alla serata di inaugurazione del festival (9 aprile, ore 20.45 al Cinema Odeon);
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il focus dedicato alla nuova cinematografia del QATAR dal titolo WINDOW ON QATAR per presentare le produzioni più recenti dei giovani filmmaker di uno dei paesi in maggior evoluzione del Medio Oriente, con 10 titoli tra corti di finzione, documentari corti, e film d'animazione.
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e poi ancora cinema dal MAROCCO con la sezione "Marocco on the Wave", per raccontare le diverse sfaccettature della sua società contemporanea, con l'anteprima del pluripremiato documentario Camera / Woman di Karima Zoubir, che indaga con grande intimità la vita di Khadija, giovane donna divorziata e di professione "scandalosamente" cameramen di matrimoni a Casablanca; fino ad arrivare all'acclamato Rock the Casbah di Laïla Marrakchi, commedia agrodolce che ruota intorno a un funerale, che per tre giorni fa riunire una famiglia, ed è l'occasione per guardarsi indietro, tirare fuori ricordi e condividere la perdita del caro estinto, con un cast d'eccezione come Hiam Abbass, Nadine Labaki e Omar Sharif.
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approfondimento sull'IRAN. Tra i titoli in anteprima, direttamente da Sundance il documentario Sepideh reaching for the stars di Berit Madsen, sulla tenacia di una ragazzina che vive in una cittadina dell'Iran rurale e che sogna di diventare una famosa astronoma; il lungometraggio Darband (Trapped) di Parviz Shabbazi, intenso film in stile Farhadhi, sulla perdita dell'innocenza di una giovane studentessa arrivata a Tehran dalla provincia; e poi l'acclamato Fish & Cat di Shahram Mokri, premio speciale Orizzonti al festival di Venezia, commedia dai risvolti dark sulle rive del Mar Caspio, girato in un lungo e virtuoso piano sequenza.
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dall'EGITTO Rags & Tatters, l'ultimo film di Ahmad Abdalla, uno dei più talentuosi giovani registi egiziani, storia d'autore che riflette sul fallimento degli ideali di Piazza Tahrir; e poi il documentario Ana, Ana di Petr Lom, poema cinematografico su quattro giovani donne egiziane, che raccontano i loro sogni e desideri, in un modo straordinariamente aperto e intimo;
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tra i titoli dall'AFGHANISTAN l'intenso documentario No Burqa Behind the Bars, che per la prima volta dà voce, senza filtri, a 40 donne rinchiuse nella prigione di Takhar.
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da ISRAELE il film Youth, primo lungometraggio del giovane regista Tom Shoval, il thriller che ha avuto un grande successo in patria e ai maggiori festival internazionali, protagonisti due gemelli che cercano di aiutare la famiglia in difficoltà rapendo una loro coetanea; una storia che affronta sottilmente molti aspetti della vita israeliana contemporanea, dal ruolo dei militari alle recenti proteste economiche. Da Israele anche l'incredibile documentario Before the Revolution di Dan Shadur & Barak Heymann, che racconta della comunità d'israeliani che negli anni '60 e '70 viveva a Tehran nel lusso, facendo affari con lo Scià; usando rari filmati di repertorio, interviste con diplomatici, agenti del Mossad, uomini d'affari e le loro famiglie, il documentario rivela una nuova prospettiva sulla rivoluzione che ha cambiato il mondo.
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dall'ALGERIA, il documentario Bloody Beans di Narimane Mari, il film pluripremiato ai festival internazionali che racconta la fine della colonizzazione francese dell'Algeria attraverso gli occhi dei bambini.
Middle East Now è organizzato dall'associazione culturale Map of Creation, con la direzione artistica di Lisa Chiari e Roberto Ruta. Per informazioni: www.middleastnow.it.