Bong Joon-ho è consapevole del fatto che il pubblico assocerà la figura di Donald Trump a quella del personaggio di Kenneth Marshall, il politico egomaniaco interpretato da un Mark Ruffalo sopra le righe nella sua nuova commedia fantascientifica Mickey 17. Tuttavia, nessun politico in particolare sembra abbia ispirato il regista per il suo cattivo.
Parlando ai microfoni di Entertainment Weekly, il regista Premio Oscar ha dichiarato che l'antagonista del film è stato ispirato da "un mix di molti politici diversi" e "dittatori che abbiamo visto nel corso della storia", smentendo così qualsiasi riferimento diretto dalla figura di Trump.
Tratto dal romanzo Mickey7 di Edward Ashton, Mickey 17 vede protagonista Robert Pattinson nel ruolo di Mickey Barnes, un uomo in fuga che si candida casualmente a diventare un "sacrificabile" - un membro dell'equipaggio clonato all'infinito e assegnato a compiti pericolosi, spesso fatali - a bordo di una spedizione spaziale per colonizzare il pianeta ghiacciato Niflheim. Ogni volta che Mickey muore sul lavoro, si rigenera in un nuovo corpo con i suoi ricordi intatti.
Le similitudini tra il villain di Mickey 17 e Donald Trump

La spedizione è guidata dal buffonesco Marshall interpretato da Ruffalo, che assomiglia in modo impressionante all'attuale presidente degli Stati Uniti, non solo per l'inflessione vocale ma anche per i modi di fare. A bordo della nave conduce persino il suo show, proprio come il tycoon aveva il suo.

Per quanto riguarda questi parallelismi, Bong ha osservato che il pubblico più angosciato potrebbe proiettare le proprie paure sul personaggio: "Quando abbiamo proiettato il film a Berlino e abbiamo parlato con persone provenienti da molti Paesi diversi, sembrava che la gente proiettasse sul personaggio di Marshall i leader politici più stressanti". Su queste pagine trovate già la nostra recensione di Mickey 17.
Bong ha poi sottolineato anche l'importanza della moglie di Marshall, Gwen, sua braccio destro, altrettanto folle, interpretata da Toni Collette. In questo caso, ha indicato figure più specifiche: "Si muovono come una coppia. Per me questo era molto importante. Pensate alla coppia Ceaușescu in Romania e alla coppia Marcos nelle Filippine. È sempre molto inquietante quando i dittatori si muovono in coppia. Li rende ancora più ridicoli e terrificanti. Ed è vero amore quello che [i personaggi] provano".