Sì, avete letto bene. Michael Shannon ha rivelato che nel sequel di L'uomo d'acciaio il suo personaggio ha pinne (flippers) al posto delle mani.
Che Zod apparisse in Batman v Superman: Dawn of Justice non era una vera sorpresa, che fosse vivo e non solo un cadavere trasportato in una struttura di Lex Luthor insieme ad un'esotica pietra spaziale verde, anche questo era ipotizzabile. Ma che avesse le pinne?
È Vulture a riportare le parole di Shannon, che racconta di come è rimasto intrappolato in un bagno chimico perchè le sue dita erano inutilizzabili: "Ero nel mio costume, e non potevo usare le dita perché nel sequel ho pinne al posto delle mani. Quindi avevo queste pinne di cera sulle dita, non potevo aprire la porta, e potevo sentire Zack [Snyder, il regista] dire cose tipo: 'Dov'è Shannon? Dove c**o è andato a finire?'; e tutta la troupe stava lì. Io bussavo alla porta con le mie pinne: 'Fatemi uscire di qui!'". Un gentile operatore ha poi fatto uscire Shannon dal bagno, giusto in tempo perché non si scatenassero le ire del regista.
Chiunque di noi vuole sapere come sia possibile che ciò che è rimasto di Zod dopo l'infinito scontro con Superman sia stato trasformato in un qualcosa con le pinne. Magari anche sapere cosa sia quel qualcosa. Michael Shannon, però non lo sa.
"Non ho visto il trailer, quindi non so cosa sono nel trailer. Potrei essere un tostapane, o una Porsche, non lo so".
È tutto molto affascinante, certamente divertente. Ma ricordiamoci che l'attore in questione è un tipo molto spiritoso, e che ormai preservare i segreti del set è l'ambizione di qualsiasi personaggio coinvolto in blockbuster del genere. Quindi magari Shannon stava scherzando.
Ma sarebbe così terribile se invece avesse raccontato la verità e il Generale Kriptoniano avesse davvero le pinne?