Il regista Michael Moore ha chiesto l'abrogazione del secondo Emendamento durane la puntata più recente del podcast Rumble.
Il filmmaker, da tempo attivista, ha ribadito che non si tratta del diritto delle persone a possedere un'arma da fuoco, ma del "diritto di tutti noi a essere protetti dalla violenza legata alle armi".
Michael Moore stava parlando dopo i tragici eventi avvenuti a Uvalde e ha accennato al suo documentario Bowling a Columbine, arrivato nelle sale nel 2012.
Il regista ha dichiarato: "So che ci sono dei leader del Partito democratico che non vogliono che lo dica... Non lo scuso perché capisco la storia di questa nazione e non penso che dovremmo avere paura a dirlo 'Abrogate il secondo emendamento. Abrogate il secondo emendamento'. Non avete bisogno di una pistola. Se avete paura che qualcuno entri nella vostra casa, pendete un cane".
Moore ha quindi spiegato di essere convinto che il secondo emendamento non si applichi realmente all'epoca moderna e che i democratici siano troppo spaventati "per fermare realmente questa pazzia". Michael, parlando del 1787 quando è stata scritta la Costituzione americana, ha ricordato: "Non c'erano armi all'epoca, non nel modo in cui le conosciamo ora. Avevano moschetti, delle specie di fucili che non avevano proiettili perché non erano ancora stati inventati. Era tutto quello che conoscevano, quello e i cannoni".
Il regista ha quindi ribadito: "Molte persone hanno paura nel dirlo. Non vogliono che lo dica. Hanno paura che rovini le loro chance di essere rieletti a novembre. Io penso sia il contrario. Penso che essere coraggiosi ed essere audaci dicendo quello che sta pensando la maggioranza degli americani sia esattamente quello che dovrebbero fare i democratici".