Michael J. Fox protegge il suo black humour nonostante la malattia: "Devo conservarlo intatto"

La star di Ritorno al futuro non vuole rinunciare al suo umorismo tagliente anche su temi considerati tabù.

Primo piano di Michael J. Fox

Michael J. Fox ha mantenuto il suo proverbiale sorriso e senso dell'umorismo anche dopo la diagnosi di Parkinson giovanile nel 1991. L'attore ha dichiarato di non voler assolutamente rinunciare al suo black humour che l'ha da sempre contraddistinto e che vuole preservare.

Durante il gala annuale della Michael J. Fox Foundation, dal titolo A Funny Thing Happened on the Way to Cure Parkinson's, il protagonista di Ritorno al futuro si è soffermato con People sul suo tipo di senso dell'umorismo, molto dark, e di come si impegna per mantenerlo vivo.

L'umorismo aiuta

Nonostante le difficoltà, Fox cerca di non perderlo ed è grato per i benefici che apporta il black humour di fronte alle avversità, perché apprezza il modo in cui supera i tabù e abbatte le barriere di fronte a conversazioni che possono apparire complicate.

Ritorno al futuro: Christopher Lloyd e Michael J. Fox in una scena del film
Christopher Lloyd e Michael J. Fox in una scena di Ritorno al futuro

"È giusto così" ha confessato Fox "Abbracciamo questa idea e facciamo la differenza". L'attore è apparso particolarmente entusiasta per come si è svolto il gala annuale della sua fondazione e ha ringraziato i presenti e coloro che si sono occupati dell'organizzazione e dello svolgimento. In passato, aveva parlato di come usasse l'umorismo per affrontare le difficoltà:"Ho delle sfide legate al Parkinson ma la mia esperienza è affrontarle attraverso l'umorismo".

Il gala della fondazione

"Non riesco a crederci, molte di queste persone le conosco da anni e anni, sono così gentili con me" ha dichiarato la star "Penso che vedano un'opportunità di successo, un grande passo avanti, ed è per questo che stiamo lavorando". L'evento annuale di quest'anno ha raccolto circa 116 milioni di dollari per la ricerca sul morbo di Parkinson.

Dal suo lancio nell'autunno 2000, la fondazione ha raccolto 2 miliardi di dollari. Michael J. Fox ha conosciuto la propria diagnosi nel 1991 e l'ha resa pubblica nel 1998. Due anni dopo ha fondato la sua organizzazione per sostenere la ricerca.