Grazie a Fil Rouge Media e a CG entertainment dall'1 aprile saranno disponibili in prima visione su CG Digital e sulle principali piattaforme on demand (iTunes, Apple Tv, Chili, Rakuten, Infinity, Tim Vision, Amazon, Google Play) tre film imperdibili e inediti per gli spettatori italiani: Mi stai ammazzando, Susana di Roberto Sneider con Gael García Bernal, Rosso il noir di Blienjamín Naishtat e Un'educazione parigina di Jean Paul Civeyrac.
In Mi stai ammazzando, Susana Eligio (Gael García Bernal), un mediocre attore messicano di telenovelas, conduce una vita senza pensieri di sorta dividendosi fra gli amici e la bella moglie Susana (Verónica Echegui), fino a quando una mattina si sveglia e scopre che la giovane consorte se n'è andata senza lasciare spiegazioni. Decide allora di fare delle indagini e scopre su internet che Susana si trova negli Stati Uniti, in Iowa, dove è stata ammessa ad un corso universitario per scrittori. Immediatamente Eligio vende l'auto (cioè la sua sola proprietà di qualche valore...), acquista un biglietto aereo e si mette in viaggio per raggiungerla. Dopo averla ritrovata, dovrà confrontarsi con alcune "novità", fra cui un enorme scrittore polacco di nome Slawormir con il quale, a quanto pare, Susana ha una nuova relazione. O almeno così vuole far credere al geloso e follemente possessivo Eligio.
In Rosso, Claudio Morán (Darío Grandinetti) è un avvocato affermato in una piccola città di provincia nell'Argentina del 1975, poco prima del colpo di stato militare. Mentre attende la moglie (Andrea Frigerio) nel tranquillo ristorante familiare che sono soliti frequentare, ha una discussione un po' futile con uno sconosciuto (Diego Cremonesi). Con fredda arroganza, Claudio riesce a fargli perdere il controllo e poi ad umiliarlo di fronte a tutti. Più tardi però, sulla via di casa, lo sconosciuto cerca di vendicarsi. È l'inizio di un viaggio senza ritorno fra le meschinità, le animosità e le prevaricazioni nascoste dietro la facciata di questa cittadina in apparenza innocente, dove però le persone spariscono in modo sospetto, dove si commettono crimini di cui nessuno sembra essere responsabile e dove nessuno sembra accorgersi dell'avanzare della repressione politica. Eppure tutti hanno la loro parte nel compiersi di questa eclissi morale, perché il male incomincia con la sottomissione di ognuno ai propri dèmoni interiori ed agisce facilmente per contagio, soprattutto in un clima di ipocrisia e di silenzio.
Un'educazione parigina ci avvolge con tre soggetti con un alto potenziale di identificazione: l'arrivo nella capitale di un giovane provinciale (con il suo bagaglio di solitudine e di scoperta della grande città), i sogni artistici di un piccolo gruppo e le svolte dell'educazione sentimentale. Intorno a Étienne (Andranic Manet) gravitano i suoi compagni della facoltà di cinema, in particolare l'intransigente e seducente Mathias (Corentin Fila) e l'amichevole Jean-Noël (Gonzague Van Bervesselès), ma anche una girandola di ragazze: il suo amore di provincia da cui si allontana progressivamente (Diane Rouxel), le sue varie coinquiline tra cui la studentessa all'Accademia di Belle Arti Valentina (Jenna Thiam) e l'attivista Annabelle (Sophie Verbeeck), e infine la più saggia Barbara (Valentine Catzéflis). Così tante personalità che, con l'ardore della gioventù, nutriranno l'educazione del giovane e lo confronteranno con la verità o la menzogna dei propri desideri e illusioni.