Impegnato nella promozione di Fallout, la nuova serie sci-fi di Prime Video in arrivo domani, Jonathan Nolan è tornato spesso con la mente al suo passato e alla carriera con il fratello Christopher e di recente ha ricordato le prime disastrose proiezioni di Memento, film che rivelò al mondo il talento di entrambi.
Realizzato con meno di 10 milioni di dollari, il film utilizzava un innovativo approccio non lineare, simile ai trucchi che Nolan avrebbe utilizzato in seguito nella sua carriera, compreso il suo kolossal Oppenheimer, che ha consegnato la prima statuetta alla regia a Christopher Nolan.
Memento, tratto dal racconto di Jonathan "Memento Mori", incassò 40 milioni di dollari ed è ora ampiamente acclamato, ma il film era stato originariamente accolto con una certa freddezza dai potenziali distributori, come ha rivelato di recente Jonathan Nolan, ricordando le disastrose prime proiezioni.
"Un giorno lo proiettammo per tutti nel marzo del 2000. Ho portato Chris a mangiare una bistecca. Emma [Thomas] andò a una proiezione, le sorelle Todd andarono a un'altra, Aaron Ryder, il nostro produttore, andò a una terza, e mi chiamarono sul mio vecchio cellulare Nokia. Chris e io stavamo aspettando i complimenti di tutti... le chiamate arrivavano, ma nessuno voleva comprarlo".
Il disprezzo verso il pubblico
Nolan ha precisato che il motivo principale per cui nessuno voleva acquistare i diritti di Memento era che i vari distributori non ritenevano il pubblico all'altezza del film, che in pratica non lo avrebbero capito.
"È iniziata con Harvey Weinstein e poi si sono accodati gli altri. L'abbiamo proiettato in tutte le sale cinematografiche e siamo stati completamente tagliati fuori. Nessuno lo voleva e la risposta di tutti era: 'Oh, pensavo fosse fantastico'. 'Ok, quanto volete offrire?'. Non avremmo accettato molti soldi. Ma la risposta fu: 'Io l'ho capito, ma il pubblico non lo capirà'. C'era un tale disprezzo per il pubblico".
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Nolan ha proseguito affermando che quelle reazioni lo avrebbero in seguito spinto a proseguire sulla stessa strada: "Questo è ciò che ha motivato gran parte della mia carriera e del modo in cui ho affrontato i progetti successivi. Per loro il pubblico era un branco di idioti. Quindi non l'avrebbero capito. E mi sono detto: 'Dio, ho incontrato alcuni di questi dirigenti. Cosa gli fa pensare di essere così tanto più intelligenti del pubblico? Perché non lo siete".