In occasione del 25esimo anniversario dall'uscita al cinema di Braveheart, Mel Gibson ha parlato in esclusiva con The Ingraham Angle e si è soffermato su Fat Man, sulla pandemia da Covid-19 e sull'ambiente hollywoodiano. L'attore ha anche rivelato che, ai tempi della produzione di Braveheart, la fiducia di Hollywood nei suoi confronti era pari a zero.
A proposito del personaggio di Chris Cringle, protagonista di Fat Man, Mel Gibson ha dichiarato: "Si tratta di un personaggio che rivela il vero essere umano che potrebbe nascondersi dietro Babbo Natale. All'inizio, Chris era una persona tranquilla ma, lentamente, ha perso la sua fede nei confronti dell'umanità ed è diventato sempre più cinico e depresso". Tuttavia, come riporta Fox News, il focus dell'attore è stato incentrato su Braveheart - cuore impavido e sulla strepitosa accoglienza ottenuta dal film. Ancora oggi, Mel Gibson rimane sorpreso dalla quantità di proiezioni omaggio e di celebrazioni dedicate al film diretto nel 1995.
Per questo progetto, Mel Gibson ha vinto il Premio Oscar al Miglior Film e alla Miglior Regia e, più di ogni altra cosa, si è dovuto scontrare con la totale sfiducia dell'ambiente hollywoodiano nei suoi confronti. In modo particolare, Gibson ricorda che in pochi pensavano che potesse fare bene anche in qualità di regista. Per questo motivo, l'attore ha dovuto interpretare il personaggio principale, William Wallace. A detta di Gibson, infatti: "Nessuno si fidava delle mie qualità come regista e, quindi, nessuno voleva interpretare il personaggio principale. Così, la parte è andata a me. Ho parlato con Paramount e Fox ed è andata abbastanza bene".
Al momento, Mel Gibson sta lavorando sul sequel de La Passione di Cristo, cult con Jim Caviezel, e accetterebbe di essere coinvolto in un eventuale Arma Letale 5. Anche Richard Donner tornerebbe di buon grado in sella al suo franchise, legato ai nomi di Danny Glover e Joe Pesci. Relativamente al difficile periodo che Hollywood sta vivendo, Gibson ha dichiarato: "Un esercente del Texas ha perso 48 milioni di dollari in un mese. Tutto è cambiato per il business di Hollywood e la mossa di Warner Bros lo dimostra".
Infine, interrogato sullo scontro tra Joe Biden e Donald Trump, il sibillino attore non si è lasciato andare ad alcuna preferenza e ha affermato: "A chi diavolo può interessare una roba del genere. Non sono mica un esperto. Non ho qualifiche, perché dovrei parlare di una cosa del genere?". Già nel 2016 e in occasione di una domanda sulle elezioni presidenziali che hanno visto contrapposti Donald Trump ed Hillary Clinton, l'attore si era abilmente svincolato e aveva preferito non rispondere.