Meghan Markle è di nuovo al centro delle polemiche, ma questa volte le accuse non arrivano dai sostenitori della famiglia reale ma dal mondo del cinema: l'ex attrice ha infatti criticato Kill Bill e Austin Powers per la rappresentazione delle donne asiatiche.
Le dichiarazioni, che non sono passate inosservate, sono state fatte durante un episodio del podcast Archetypes.
Nella nuova puntata Meghan Markle ha dichiarato: "Film come Austin Powers: il controspione e Kill Bill: Volume 1 hanno presentato questi personaggi delle donne asiatiche come accade spesso: sessualizzandole troppo o come delle donne aggressive. E non sono solo questi due esempi, ce ne sono molti altri...".
L'ex attrice di Suits ha proseguito dichiarando: "Questa rappresentazione si è insinuata in molto del nostro intrattenimento. Ma questo stereotipo tossico delle donne di discendenza asiatica non finisce semplicemente quando finiscono i titoli di coda".
L'ospite del podcast, Nancy Wang Yuen che ha scritto il libro Reel Inequality: Hollywood Actors and Racism, ha invece ricordato che una volta è stata al centro di un episodio spiacevole legato a un film di Stanley Kubrick: "In un aeroporto di Atlanta uno sconosciuto mi ha gridato 'Me so horny' (Sono così eccitato). Ho capito il motivo perché mi sono guardata intorno, ci ho pensato e ho notato che ero l'unica donna di origine asiatica in quell'area. Ho capito che stava parlando con me, anche se non so nemmeno se avesse mai visto Full Metal Jacket".
Lucy Liu, star di Kill Bill, ha però in passato commentato le critiche rivolte al personaggio di O-Ren Ishii, la leader della Yakuza che interpreta nel film di Quentin Tarantino. In un commento pubblicato sul Washington Post l'attrice aveva risposto alle accuse rivolte da India Roby al personaggio definendolo una "donna drago", ovvero una persona astuta e disonesta che usa la sua sessualità come potente strumento di manipolazione, ma spesso è fredda emotivamente e sessualmente, e minaccia la mascolinità. Lucy aveva replicato: "Kill Bill propone altre tre assassine professioniste oltre a Ishii. Perché non definire anche Uma Thurman, Vivica A. Fox o Daryl Hannah una donna drago? Posso solo concludere che sia perché non sono asiatiche. Potrei indossare uno smoking o una parrucca bionda, ma sarei comunque stata etichettata una donna drago a causa della mia etnia". La star aveva ribadito: "Se non posso interpretare certi ruoli perché gli americani mainstream mi considerano ancora Diversa, e non voglio essere scelta solo in ruoli "tipicamente asiatici" perché rinforzano gli stereotipi, inizio a sentire i limiti della situazione in cui ci troviamo noi donne asiatiche-americane".