Torna il MedFilm Festival, il primo e più importante evento in Italia dedicato al cinema del Mediterraneo. Il festival, diretto da Ginella Vocca, si terrà dal 10 al 18 novembre presso il Cinema Savoy e il MACRO - Museo di arte contemporanea di Roma.
"C'è un "corridoio umanistico" che attraversa il Mediterraneo da 23 anni: è il MedFilm Festival, che propone film, documentari, dibattiti, mostre e cultura dei paesi del Mar Mediterraneo. Dalla penisola iberica ai Balcani, dai paesi arabi all'Italia, il MedFilm è un corridoio culturale che incrocia e mette davanti ai vostri occhi la più bella creatività del più ricco di storia dei mari del mondo. Quest'anno il MedFilm Festival s'intitola "Lo sguardo delle donne", dedicato alle donne registe, interpreti, autrici, protagoniste: l'altra metà della Mezzaluna".
Programma imponente con 98 film provenienti da 34 paesi, due i Paesi Ospiti d'onore: Algeria e Tunisia. Ad aprire il festival in anteprima italiana, il film tunisino La bella e le bestie, della pluripremiata regista Kaouther Ben Hania che, con una messa in scena teatrale dai toni dark, racconta la questione delle donne nel mondo arabo, e non solo, attraverso la storia di una giovane e bella studentessa che dovrà combattere per i propri diritti e la propria dignità. Il film sarà distribuito in Italia da Kitchen Film.
Il Concorso ufficiale - Premio Amore&Psiche, curato da Giulio Casadei, comprende otto film, di cui cinque candidati ai premi Oscar per i rispettivi paesi di appartenenza: l'algerino Until the Birds Return di Karim Moussaoui, il palestinese Wajib di Annemarie Jacir, lo spagnolo Summer 1993 di Carla Simón, il marocchino Razzia di Nabil Ayouch ed il bosniaco Men Don't Cry di Alen Drljević. Completano la selezione: il libanese Martyr di Mazen Khaled, il turco Inflame di Ceylan Özgün Özçelik ed il già citato La bella e le bestie.
Il Concorso Documentari - Premio Open Eyes, curato per la settima edizione consecutiva da Gianfranco Pannone, presenta dieci film che offrono una nuova mappatura del mondo, affascinante e sbilenco.
Tra i titoli più importanti spiccano il siriano Taste of Cement di Ziad Kalthoum, dove i profughi siriani lavorano da operai nei palazzi in costruzione di una rutilante Beirut, il libanese Panoptic della regista Rana Eid, lettera ad un padre sotto forma di viaggio sotterraneo nel rimosso di Beirut, l'italiano Babylonia mon amour di Pierpaolo Verdecchi che propone un ritratto discreto e toccante del quotidiano di una comunità di rifugiati senegalesi a Barcellona. L'austriaco Sand and Blood di Matthias Krepp e Angelika Spangel, si compone interamente di materiale video pubblicato su internet, filmato da attivisti, combattenti e civili siriani ed iracheni. L'algerino Of Sheep and Men di Karim Sayad, potente documentario che tratteggia il rapporto complesso e viscerale che lega uomo, animale e natura, ed il marocchino Crossing the Seventh Gate di Ali Essafi, intenso ritratto di Ahmed Bouanani, regista, poeta e scrittore che ha segnato la storia del cinema marocchino.
Il MedFilm Festival ha scelto l'Algeria e la Tunisia come paesi Ospiti d'onore della sua XXIII edizione. Diciotto titoli complessivi, una serie imperdibile di corti, per una carrellata che mostra i grandi cambiamenti politici e sociali che hanno attraversato i due Paesi negli ultimi decenni. Pellicole che non esitano ad affrontare temi scomodi, parlando delle contraddizioni del presente, scandagliando il carattere intimo dei due popoli e abbracciando il loro futuro.
Nell'ambito dei MEDMeetings si terrà l'incontro "Il Cinema delle due sponde, il rapporto tra l'Italia e paesi della Sponda Sud del Mediterraneo" per lo storico ingresso della Tunisia in Creative Europe. L'iniziativa è realizzata in collaborazione con l'Assessorato allo Sviluppo Economico e Attività Produttive della Regione Lazio.
Per informazioni e programma: www.medfilmfestival.org.
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