Dopo una campagna marketing compiuta su larga scala, da inizio agosto, in oltre 200 punti vendita Macy's, è possibile acquistare capi e accessori della clothes line per teenager Material Girl, disegnata e creata da Madonna e da sua figlia Lola. Sfruttando tutti i mezzi di comunicazione per il lancio in grande stile della frizzante griffe, è stata scelta come testimonial la diciassettenne Taylor Momsen, la ribelle Jenny Humphrey nel teen-drama Gossip Girl, nonché leader trasgressiva e anticonformista della rock band The Pretty Reckless. A dispetto della sua giovane età, la Momsen è già diventata un'icona di stile tra le sue coetanee, e l'opportunità di lavorare con una star del calibro di Madonna, che in una recente intervista ha definito "una persona normale, gentile e carina", le permetterà di guadagnarsi ancora più popolarità.
Nonostante l'enorme successo pronosticato per gli abiti della linea, un brutto colpo per il debutto della giovane stilista in erba Lourdes Maria e battuta d'arresto per la Ciccone: presto sarà costretta a comparire in tribunale per via delle accuse mosse nei suoi confronti dalla L.A. Triumph che l'ha accusata di plagio vero e proprio, non solo per ciò che riguarda abiti, linea e costi, ma soprattutto per il nome, Material Girl, utilizzato dall'azienda già da parecchi anni."Il nostro cliente e il predecessore hanno continuato a vendere prodotti simili negli stessi magazzini e con prezzi concorrenziali almeno dal 1997 - ha dichiarato un rappresentante legale della Triumph - Madonna e la suo nuova compagnia non hanno il diritto di vendere negli stessi spazi usando quel marchio".
Paradossalmente, infatti, nonostante Material Girl sia il titolo di uno dei brani più famosi della cantante, che risale all'ormai lontano 1985, poiché non venne registrato come marchio, l'azienda rivale se ne appropriò lecitamente a suo tempo e ora pare avere tutti i diritti per poter continuare ad usarlo.
La richiesta della Triumph è che la linea Material Girl venga chiusa o che quantomeno ne sia modificato il nome per paura che la popolarità mondiale della pop star possa compromettere notevolmente le loro vendite.