Materia oscura del duo D'Anolfi-Parenti presentato in anteprima italiana oggi sabato 16 marzo in contemporanea al Bari International Film Festival e al Bergamo Film MeetingDopo aver rappresentato l'Italia al 63° Festival Internazionale del Cinema di Berlino nella sezione Forum, il nuovo documentario della coppia D'Anolfi-Parenti sarà presentato in anteprima italiana il 16 marzo al BIFEST (in concorso nella sezione Panorama Doc) e in contemporanea al BERGAMO FILM MEETING (nella sezione Visti da vicino). "Siamo onorati" dichiarano i registi "che la nostra opera sia stata selezionata per l'anteprima italiana da due festival così prestigiosi e amati dal pubblico in una linea immaginaria che collega il nord al sud". Materia Oscura proseguirà poi il suo percorso festivaliero con le presentazioni a Cinéma du Réel e sempre in Francia alla manifestazione "L'Europe auotur l'Europe" e a Terre di Cinema a Tremblayal e ancora al festival di cinema indipendente di Buoenos Aires, CinemAmbiente di Torino, Crossing Europe Film Festival di Linz. Il 21 maggio Materia oscura sarà proiettato presso lo Studio Tommaseo di Trieste in occasione del finissage della mostra Sguardi contaminati del fotografo Fabrizio Giraldi - reportage sulle servitù militari e i poligoni di tiro in Sardegna. Materia oscura è prodotto da Montmorency Film in collaborazione con Rai Cinema con il sostegno del MEDIA Programme of European Union e con il sostegno dell'Associazione Corso Salani.
Materia oscura, racconta un luogo di guerra in tempo di pace. Lo spazio del film è il Poligono Sperimentale del Salto di Quirra, regione della Sardegna compresa tra le province di Cagliari e Nuoro, dove per oltre cinquanta anni i governi di tutto il mondo hanno testato "armi nuove" e dove il governo italiano ha fatto brillare i vecchi arsenali militari compromettendo inesorabilmente il territorio. All'interno di questo spazio il film compone tre movimenti. Il primo movimento segue l'indagine di un geologo che tenta di rintracciare l'inquinamento causato dalle sperimentazioni militari. Tra terra e mare, tra residui bellici e civili, tra bersagli, condotti, proiettili, cariche, radar, carcasse di carri armati e missili, il film scopre i luoghi muti e ascolta i silenzi di due fratelli pastori che degli effetti della guerra hanno fatto la normalità, malgrado ancora oggi riecheggino tra le valli i rimbombi delle esplosioni. Il secondo movimento mostra una ricerca attraverso gli archivi cinematografici del poligono che hanno visto protagonisti le armi e gli esplosivi di tutto il mondo. Sono immagini incredibili che raccontano oltre cinquanta anni di sperimentazioni belliche. Missili, razzi, bombe, esplosioni, brillamenti: le prove generali della guerra si sono messe in mostra davanti alle cineprese del Poligono. Negativi e positivi, ralenti e accelerazioni: i formati e i colori si susseguono nel buio della sala di montaggio. La terza e ultima parte racconta il lavoro di due allevatori, un padre e un figlio e del loro rapporto con la terra, gli animali e con un passato profondamente segnato dall'attività bellica. Malgrado la cura, la dedizione e l'amore per il proprio lavoro troppo spesso i loro animali nascono malformati e con gli organi interni pieni di sostanze radioattive. L'orrore in una natura all'apparenza incontaminata. Materia oscura racconta questo luogo silenziosamente avvelenato evocandone la tragicità grazie alla forza del racconto per immagini. E tra montagne e mare, passato e presente, viene costantemente messa in scena una "guerra immaginaria" che sembra non aver fine.
