Marvel: nella Fase 4 ci saranno più personaggi LGBT

Victoria Alonso, la vicepresidente dei Marvel Studios, ha promesso che nei film della Fase 4 ci saranno più personaggi LGBT e maggiore inclusione.

Più personaggi LGBT per Marvel nei film della Fase 4. E' questa la promessa fatta da Victoria Alonso la vicepresidente dei Marvel Studios rispondendo ad una serie di domande postate da alcuni utenti di Reddit in cui le si chiedeva se nella fase 4 del MCU ci sarebbe stata una maggiore inclusione da questo punto di vista.

I fan sanno fin troppo bene che, al di là della storia romantica lesbica in Runaways e del primo personaggio apertamente gay apparso in Avengers: Endgame non c'è stata altra menzione di una relazione LGBT sul grande schermo. E quando furono effettivamente girate delle scene, come quelle inerenti la bisessualità di Valkyrie (Tessa Thompson) e Okaye (Danai Gurira) in Thor: Ragnarok e Black Panther, finirono poi per essere tagliate per una mera questione di minutaggio. Ma ora le cose cambieranno.

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Thor: Ragnarok - Tessa Thompson interpreta Valkyrie
Thor: Ragnarok - Tessa Thompson interpreta Valkyrie

"Mi sentirei onorata di avere un personaggio LGBTQ nei nostri film - così spiega Victoria Alonso - e spero che nel futuro venga mostrato. Posso dirvi che stiamo lavorando attivamente per rendere il nostro universo più vario e più inclusivo possibile. Siate pazienti con noi. Abbiamo delle grosse novità". Le prime arriveranno già con Spider-Man: Far From Home in cui sono presenti per la prima volta degli attori transessuali e poi più specificatamente per la Fase 4 si parla espressamente di The Eternals dove pare che la Marvel stia cercando un attore apertamente omosessuale per un ruolo da protagonista, l'idea è che debba impersonare addirittura il leader: Ikaris. Così come è possibile che anche il personaggio di Hercules possa essere tratteggiato mettendo in luce la sua bisessualità.

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Si tratta, al di là delle ipotesi sui singoli film, di un passo in avanti nella rappresentazione della diversità che è iniziata già da Black Panther, le cui ripercussioni antropologiche e soprattutto politiche - il primo eroe nero in un cinecomic con un cast all black - hanno avuto un eco vastissima negli Stati Uniti dell'era Trump e, verosimilmente, ci saranno anche per Shang-Chi che ha al centro le avventure di un supereroe asiatico e verrà descritto ribaltando tutti gli stereotipi che stavano alla base del fumetto originario.