L'anno prossimo vedremo Margot Robbie nell'atteso Once Upon a Time in Hollywood, nuova pellicola di Quentin Tarantino ambientata nella Hollywood del 1969. Il film si focalizzerà sul tentativo di un attore televisivo (Leonardo Di Caprio) e del suo double stunt (Brad Pitt) di sfondare nel cinema, ma sullo sfondo verrà narrato l'omicidio di Sharon Tate da parte della Family di Charles Manson. A quanto pare Polanski e la moglie Sharon Tate saranno, infatti, vicini di casa del personaggio di DiCaprio.
A interpretare Sharon Tate è proprio l'australiana Margot Robbie, alle prese con un altro personaggio reale dopo Tonya Harding e la Regina di Scozia Mary Stuart. In un primo tempo la scelta di Tarantino di affrontare l'omicidio di Sharon Tate ha scatenato le ire della sorella dell'attrice, ma la polemica in seguito è rientrata.
Nel corso di un'intervista con Net-a-Porter, Margot Robbie ha descritto la sua esperienza sul set con Quentin Tarantino: "Tutti mi hanno chiesto 'Com'è sul set?' Sono stata sul set negli ultimi dieci anni della mia vita e ogni volta che arrivo penso 'E' fantastico!' Sono come una bambina in un negozio di dolci e Tarantino ha il mio stesso approccio, anzi, forse è ancora più entusiasta di me. E' il suo film e lui è felice di trovarsi in quel posto".
Parlando dell'approccio al personaggio di Sharon Tate, la Robbie ammette di non aver contattato Roman Polanski per chiedergli aiuto: "Non l'ho sentito, ma ha scritto un libro e dentro ci sono talmente tanti dettagli che non avevo bisogno di chiedergli altro". A preoccupare la Robbie, però, erano le differenze fisiche rispetto all vera Sharon Tate: "Io sono piatta e Sharon Tate non lo era. Così ho chiesto a Tarantino 'Dovrò usare delle imbottiture?' E lui ha risposto 'No, non cambia il personaggio'."
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