Sky e Fremantle hanno diffuso il primo teaser trailer di M. Il figlio del secolo, l'attesissima serie sull'ascesa al potere di Benito Mussolini che sarà lanciata al prossimo Festival del cinema di Venezia nella sezione Fuori Concorso.
La serie in otto episodi, in arrivo nel 2025 su Sky e in esclusiva su NOW, è diretta dall'inglese Joe Wright, autore di Espiazione e del biopic su Churchill L'ora più buia. Le musiche sono composte da Tom Rowlands, pioniere della musica elettronica britannica col duo The Chemical Brothers.
"Puoi giocare con l'estetica e la forma del pezzo. La colonna sonora virerà verso la techno", ha anticipato Joe Wright a Variety l'anno scorso sul set degli Studi di Cinecittà a Roma, dove la serie è stata girata interamente. "E l'estetica è una sorta di mashup tra la cultura rave degli anni '90 e L'uomo con la macchina da presa di Dziga Vertov, un grande film ucraino. È L'uomo con la cinepresa mixato con ogni film di gangster che abbiate mai visto".
Che cosa vedremo nella serie con Luca Marinelli?
Potete approfondire le sfumature del promo di M. Il figlio del secolo nel pezzo di approfondimento seguito all'anteprima del teaser, che finalmente è fruibile per il grande pubblico.
Luca Marinelli interpreta Mussolini nel periodo compreso tra il 1919, quando fondò il partito fascista in Italia, e il 1925 quando, dopo aver conquistato il potere con la Marcia su Roma del 1922, tenne un celebre discorso alla Camera dei Deputati dichiarandosi di fatto dittatore dopo l'assassinio del deputato socialista Giacomo Matteotti. La serie fornirà, inoltre, agli spettatori uno spaccato di Mussolini e delle sue relazioni personali, tra cui quella con la moglie Rachele, con l'amante Margherita Sarfatti e con altre figure iconiche dell'epoca.
M. Il figlio del secolo è basata sull'omonimo romanzo di Antonio Scurati, vincitore del Premio Strega e bestseller internazionale, che ripercorre la nascita del fascismo in Italia e l'ascesa di Mussolini con un approccio innovativo. La sceneggiatura è scritta da Stefano Bises in collaborazione con Davide Serino.
Il direttore artistico della Mostra del Cinema di Venezia, Alberto Barbera, ha recentemente dichiarato a Variety che avere un regista britannico, invece che che italiano, ad affrontare questo materiale è "un vantaggio, in quanto rende un po' più obiettiva la ricostruzione di ciò che accadde in quegli anni".