Si sono concluse nei giorni scorsi le riprese del cortometraggio L'Urlo, remake dell'omonimo film del 1966 diretto da Camillo Bazzoni, prodotto e fotografato da Vittorio Storaro, interpretato da Francesco Barilli e ambientato in un futuro distopico orwelliano.
A distanza di cinquant'anni, Francesco Barilli, attore protagonista dell'originale, si sposta alla regia e il suo ruolo è oggi interpretato dall'attore e regista Luca Magri.
In un futuro distopico, in cui sono inibite e vietate le emozioni di ogni genere, Paolo Caren legge libri di poesia, sente musica e si innamora. La polizia di stato, per la salvaguardia del popolo si mette sulle sue tracce. Viene spiato, seguito e arrestato.
Il progetto e la sua storia
Nel 1965, tre giovani cineasti, Bazzoni, Storaro e Barilli, reduci dal set di Prima della rivoluzione del 1964 di Bernardo Bertolucci (Barilli era il protagonista, Storaro e Bazzoni vi avevano lavorato come operatori di ripresa), scrissero un soggetto di fantascienza e, con un budget irrisorio, girarono un piccolo film tra Parma, Roma e Salsomaggiore Terme, senza immaginare che sarebbe stato destinato a divenire un film di culto. Nel 1966 L'urlo debuttò al festival di Cannes godendo di un riguardevole successo, lanciando la carriera di Bazzoni, di Barilli e facendo scoprire al pubblico la straordinaria capacità visiva di Storaro, diventato uno tra i più grandi esponenti della cinematografia mondiale. Nel 1967, Storaro, al suo primo lavoro importante come direttore della fotografia, ricevette un attestato speciale per la migliore fotografia in bianco e nero dal sindacato nazionale giornalisti cinematografici ai Nastri d'Argento.
Mezzo secolo dopo, uno degli autori dell'opera originale e straordinario protagonista del corto, Francesco Barilli, ha un'idea che intende fortemente realizzare: rifare il corto aggiornandolo ai nostri tempi e alla nostra tecnologia, nella sfida di riuscire a trasformarlo in qualcosa di fortemente attuale sia artisticamente sia a livello produttivo. L'incontro con la società di produzione cinematografica parmense Avila Entertainment srl fa sì che il progetto prenda forma e si realizzi.
Le riprese si sono svolte, come nel 1966, nei territori di Parma e provincia, ma utilizzando quella parte architettonica della città più futuristica e allo stesso tempo meno conosciuta. La volontà di Barilli, di Magri e dei produttori è di dare al corto una visibilità da lungometraggio con lo sviluppo di una distribuzione che in genere i corti non hanno.
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