Luca Guadagnino ha rivelato che è già a buon punto sul suo prossimo progetto dopo Queer, un documentario su Bernardo Bertolucci.
Il regista italiano, ospite del podcast di IndieWire Filmmaker Toolkit, ha inoltre parlato di un altro romanzo che vorrebbe adattare in futuro.
Il film su Bertolucci di Guadagnino
Parlando del progetto sul maestro del cinema italiano morto nel 2018, Luca Guadagnino ha spiegato: "Sono impegnato al montaggio ora. Ho ancora un altro paio di conversazioni che voglio avere. Voglio parlare di lui con Marty Scorsese".
Il regista ha inoltre spiegato l'approccio scelto per il documentario: "Stiamo girando da un po'. Non sono interviste, si tratta di una conversazione ed è un film davvero personale. Sono il protagonista del film. Potrebbe essere intitolato 'Io e Bertolucci', ma non lo sarà".
Il titolo provvisorio è Joie de Vivre e Guadagnino ha raccontato: "Un maestro è tale perché lui, lei, loro, ti fa capire te stesso in un modo che potresti non aver avuto prima perché ti apre a un'improvvisa visione di te stesso in un modo inaspettato. Quindi si tratta principalmente di toglierti qualcosa piuttosto che aleggiare su di te".
Il filmmaker ha aggiunto che affronterà anche le controversie riguardanti Bernardo Bertolucci, probabilmente facendo riferimento a Ultimo tango a Parigi, sostenendo che hanno provato a porvi fine perché la ritiene una questione fuorviante.
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Un altro film tratto da un romanzo molto amato
Il regista italiano ha poi anticipato che vuole occuparsi di un altro adattamento letterario: "Ci sono due libri con cui sono cresciuto, uno che ho letto prima di Queer è I Buddenbrook di Thomas Mann. Penso che siano, in un certo senso, uno il riflesso dell'altro, o uno il lato opposto dell'altro. Queer è sulla nostalgia del passato e del fatto che sia inevitabile, quando incontri qualcuno che ti sta davvero attirando, volerti vedere riflesso nello sguardo dell'altro. E I Buddenbrook parla della decadenza di una società occidentale radicata nella forma più brutale di repressione, interna più che esterna. Per comprendere l'oscenità della repressione che viene esercitata sulle persone, penso che si debba vedere e analizzare la repressione che le persone, che la esercitano sugli altri, hanno dentro di sé, non per giustificarle, ma per andare alla radice del cuore dell'oscurità".