A dieci anni dal gran finale di Lost, gli showrunner Damon Lindelof e Carlton Cuse hanno commentato la possibilità di un reboot escludendo ogni loro intervento nel progetto.
La reunion virtuale di Damon Lindelof e Carlton Cuse è avvenuta nel corso del New York Comic Con Metaverse panel dedicato alla serie di culto Lost a dieci anni dalla fine. Inevitabile la domanda sul possibile reboot di cui si vocifera da tempo, ma che, se mai verrà realizzato, non vedrà coinvolti gli autori originali.
"Non vediamo motivi per farlo" ha specificato Carlton Cuse. "Non crediamo che ci sia ancora qualcosa che merita di essere raccontato."
"Abbiamo messo una tale energia emotiva nel portare a termine questo show che non sentiamo di dover dire altro" ha aggiunto Damon Lindelof. "Nel ben mezzo della terza stagione, quando finalmente avevamo ricevuto da ABC la promessa che la serie si sarebbe conclusa, abbiamo capito che sarebbe stato impossibile visto il successo dello show. Adesso dopo dieci anni le serie spesso sono più brevi oppure l'architettura viene concepita fin dall'inizio. Ma quando Lost è iniziata nel 2004, e dopo tre anni abbiamo annunciato l'intenzione di chiuderla, tutti ci hanno detto che non ce lo avrebbero permesso. Abbiamo infuso tutte le nostre energie creative sulla quarta, quinta e sesta stagione cercando di ideare il miglior finale possibile. Non ce la sentiamo vent'anni dopo di dire 'Bene, quello non era davvero il finale. Era solo un finale'. Per noi è sbagliato sotto ogni punto di vista perché quello è stato il nostro finale."
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Lindelof prosegue: "Un'intera generazione di persone è cresciuta guardando Lost e oggi può dire 'Hey, sono uno scrittore. Ho qualcosa da dire sullo show'. Mi piacerebbe vedere nuovi storyteller all'opera su X-Files o perfino Twin Peaks. Le serie che amo sono iconiche perché sono state fatte da David Lynch o Chris Carter, ma penso che chiunque possa raccontare le storie e chiunque possa prendere il controllo di una storia e farla propria. Questo sarebbe interessante".