Dopo undici intensi giorni di cinema, l'edizione 2023 del Locarno Film Festival si conclude con la vittoria di Critical Zone di Ali Ahmadzadeh, pellicola tedesco-iraniana che si porta a casa il Pardo d'Oro. Il film racconta un Iran inedito, filtrato attraverso lo sguardo di uno spacciatore di droga che vaga per Teheran guidato dal suo GPS per confortare i suoi clienti. Ali Ahmadzadeh è stato trattenuto in patria e ha ricevuto pressioni per ritirare il film dal concorso svizzero.
Il Premio speciale della giuria dei Comuni di Ascona e Losone è andato a uno dei film più amati dalla critica, Do Not Expect Too Much of the End of the World del rumeno Radu Jude, mentre il Pardo per la migliore regia è stato assegnato dalla giuria presieduta da Lambert Wilson a Maryna Vroda per Stepne.
Migliori attori di questa edizione Dimitra Vlagopoulou per Animal di Sofia Exarchou e Renée Soutendijk per Sweet Dreams di Ena Sendijarević. Menzione speciale a Obscure night - Goodbye here, anywhere, coproduzione franco-svizzera diretta da Sylvain George.
Dreaming & Dying di Nelson Yeo ha trionfato nella sezione Cineasti del Presente ed è stato eletto anche Miglior Opera Prima. Tra i premi collaterali, all'italiano Patagonia di Simone Bozzelli va il Premio ecumenico messo a disposizione dalla Chiesa evangelica riformata e dalla Chiesa cattolico romana svizzera.
Il Prix du Public UBS è andato a The Old Oak di Ken Loach, in uscita nelle italiane in autunno. A Locarno 2023 il regista inglese ha nuovamente scosso le migliaia di persone presenti con un'opera capace di raccontare le dinamiche perverse della paura e le fratture sociali della contemporaneità. L'arrivo di un gruppo di rifugiati siriani in una piccola comunità di minatori è il motore narrativo di una ricognizione del nostro rapporto con la diversità, con il nostro passato, con delle prospettive future sempre più incerte.
Il Variety Piazza Grande Award è andato a Guardians of the Formula. I conflitti del presente, ma stavolta visti attraverso la lente del passato, sono anche al centro del film scelto dalla redazione di Variety, che ha attribuito il suo premio al film prodotto congiuntamente da Serbia, Slovenia, Montenegro e Macedonia del Nord. Tra i titoli più espressamente politici presentati in Piazza, il film di Dragan Bjelogrlić ha fatto rivivere, mescolando thriller e film di spionaggio, le tensioni della guerra fredda, attraverso la storia di due medici che si trovano rispettivamente a ricercare una cura per le malattie da radiazione e a sviluppare la tecnologia nucleare jugoslava.