È lo scrittore e sceneggiatore italiano Edoardo Albinati l'ospite attorno a cui ruoterà il programma della quinta edizione dell'evento primaverile del Locarno Festival (10 - 12 marzo). A Edoardo Albinati, acuto interprete della contemporaneità e narratore attento all'immaginario cinematografico, il Festival ha chiesto di comporre un programma fatto di proiezioni e incontri che svelino il suo immaginario creativo, indagando il rapporto tra scrittura e cinema.
Edoardo Albinati (Roma, 1956) vincitore con La scuola cattolica del premio Strega 2016, è uno dei più importanti scrittori italiani. Il romanzo, già in traduzione in diverse lingue, ritorna su uno dei casi di cronaca che hanno segnato gli anni Settanta in Italia, il delitto del Circeo, i cui responsabili frequentavano lo stesso liceo dello scrittore. Un'analisi lucida, travolgente e spietata sull'educazione dei ragazzi, colta in un momento di progressivo cedimento della centralità del maschile e della figura del padre nella società. È un autore molto attento ai temi dell'educazione e dei conflitti sociali. Da sempre si dedica all'insegnamento nel carcere di Rebibbia a Roma: un'esperienza che è diventata il centro del suo romanzo Maggio Selvaggio, con la quale si è fatto conoscere al grande pubblico.
Numerose sono le sue collaborazioni con il cinema, a iniziare dalla scrittura a quattro mani del romanzo Tuttalpiù muoio con l'attore Filippo Timi. Ha inoltre collaborato alle sceneggiature di diversi film, tra cui Il Racconto dei Racconti di Matteo Garrone e Fai bei sogni di Marco Bellocchio. Il cinema è al centro del suo immaginario da scrittore, che rivela la sua passione per i film noir, gli autori degli anni Settanta e i film che sono entrati nella memoria collettiva.
Carlo Chatrian, Direttore artistico del Festival del film Locarno, dichiara: "Sceneggiatore, educatore, reporter, drammaturgo, autore televisivo... in Edoardo Albinati la scrittura si declina in forme così diverse e distanti da far provare un senso di vertigine. E vertiginosa è La scuola cattolica, il suo ultimo progetto tanto per complessità del tema quanto per ricchezza nella sperimentazione. E' un libro-mondo che ha l'ambizione di tratteggiare una radiografia antropologica di una generazione, la sua. Da qui è nato il desiderio di esplorare meglio il suo universo, di chiedergli di presentarlo con l'aiuto di un pugno di film e di qualche complice. Pur essendo ancora all'inizio del cammino siamo certi che la sua parola, la sua voce, le sue scelte sapranno sorprendervi e affabularvi in un modo non diverso da quanto accade con i libri o i film che ha scritto."
La quinta edizione de L'immagine e la parola, sotto la direzione artistica di Carlo Chatrian e a cura della critica cinematografica Daniela Persico, fa parte del programma della Primavera Locarnese. Il programma e gli ospiti saranno annunciati nella conferenza stampa prevista a Locarno il 20 febbraio.
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